“Man-Men-Menswear” di Beatrice Brandini
Banner 89° Pitti Uomo
Si è aperto ieri l’89° edizione di Pitti Uomo, la mostra più importante al mondo di abbigliamento maschile. Il tema di questa edizione è Generation(s) il cui significato vuole sottolineare che la moda e lo stile sono transgenerazionali, che le diverse generazioni sono simultanee, che i padri rubano le sneakers ai figli e i figli le giacche tailored ai padri, che signori sui cinquanta portano i jeans con estrema disinvoltura e che i ventenni hanno barbe e baffi, e indossano capi molto classici. Pertanto la moda non ha più un unico stile, un’unica identità (fortunatamente!), e non ha più limiti e confini, anagrafici, geografici e culturali.
Come sempre ho dato rilievo alle cose che mi hanno maggiormente colpito (tante altre mi saranno sfuggite), e insieme alle immagini fotografiche ho elaborato anche 4 mood tendenze (altri saranno nella seconda parte) sulle influenze che ho percepito più forti per il prossimo Autunno/Inverno.
“New Formal Grey” mood di Beatrice Brandini
Il grigio come nuovo nero, nelle sue innumerevoli sfumature (per favore non 50…). Classico e formale in maniera moderna e sofisticata. Il tessuto per antonomasia ad accompagnare questo colore è il tweed, che viene interpretato per fogge classiche démodé, ma anche per capi non convenzionali, come felpe e giubbotti.
“Creative Wool” di Beatrice Brandini
Tanta bella lana, dai disegni jacquard, inserti, pannelli, contrasti, stampe all-over… che rimandano al mondo dell’arte e del costruttivismo. Ma non si tratta di nostalgia, qui le lavorazioni, i tagli e gli accostamenti sono decisamente moderni, quasi futuribili. Palette dai toni ocra, aranciati, marroni bruciati, azzurri polvere, bordeaux.
“Blues Asia” di Beatrice Brandini
Semplicità e funzionalità di linee d’ispirazione orientaleggiante. Caban, pantaloni morbidi con orli più generosi, bomber, tees ampie ed impalpabili. Tutti i toni del blu…
“Casual smart tailor usa style” di Beatrice Brandini
Abbigliamento comodo ma elegante, semplice ma con dettagli e lavorazioni preziose. Un modo di essere “smart” con capi basici di tradizione anglosassone. Understatement. Volumi slim, colori mat.
In questa edizione, ricchissima di generi e spunti, grande ritorno alla manualità, all’artigianalità, al fatto a mano e fatto bene, qualcosa che diventa prezioso ed esclusivo. Artigiani che sanno rileggere la tradizione con modernità, pertanto attenti al futuro con i suoi cambiamenti sempre più tecnologici.
This is not clothing,
interessantissimo marchio che coniuga arte e fashion. L’artista Jam Sutton ha collaborato realizzando queste splendide grafiche, tributo alla Grecia classica, che diventano tridimensionali (scaricando la loro app). Davvero suggestive e splendide.
This is not clothing, scultura di Jam Sutton
Move Roma, cappelli d’autore. Perfetti per un film di Leone (oppure ora di Wes Anderson), una copertina di Capossela, per un opera di De Dominicis.. comunque per anime eccentriche e creative, sensibili al bello….
Saraghina, carini questi occhiali con lenti multicolor, una sorpresa che scorge fra gli scaffali di un supermercato immaginario….
Happiness. Allestimentii incredibilmente scenografici con gusto e ironia. La collezione diventa stagionalmente sempre più completa e preziosa. Bello il gioco del “sacro e profano”, sempre interessanti le stampe e gli slogan che le accompagnano.
Happiness
Happiness
Happiness
Happiness
Happiness
Happiness
Altea: è difficile superarsi quando il livello è già molto alto, eppure questo marchio ci riesce sempre… infatti capi e fantasie sono ogni stagione più belle.
Altea
Altea i miei preferiti!
Sorry, I’m Not, marchio russo che gioca con icone pop come Sailor Moon. L’ho trovato molto gradevole, oltre che ironico e divertente. E’ bello “svagarsi” con queste immagini, è bello che lo faccia anche la moda…. artisti come Koons o Murakami lo hanno capito da tempo….
Richard James, una proposta che coniuga classico ed eccentrico con un mix equilibrato e piacevole.
Harris Tweed, lana scozzese di ottima qualità. Bello l’allestimento dal quale si percepiva l’eccellenza di questo materiale naturale.
Harris Tweed
Harris Tweed
Seletti wears toiletpaper (by Cattelan), un banco volutamente kitsch e caotico, con riproduzioni e customizzazioni di oggetti da parte di uno dei più famosi artisti contemporanei.
Seletti wears toiletpaper (by Cattelan), per dare un tocco originale, e sopratutto d’autore, alla tua casa.
Il Bisonte, accessori di alta qualità dove la parola chiave è eccellenza artigianale italiana. Mi piacciano gli accessori che non devono essere nient’altro che loro stessi, ovvero belle borse…
Il Bisonte
Rumisu, fazzoletti e foulard fatti con molta poesia e sensibilità, li adoro!
Roda: mi ha colpito molto questo marchio con una delle proposte più di classe che ho visto in fiera. Belli gli accostamenti dei colori, dei materiali, delle fantasie e degli accessori… Vorrei vedere più uomini vestiti così….
Roda
Roda
Aranth Shoes: bellissime scarpe prodotte in Italia con materiali italiani (che bello!!). Eccentriche ma anche preziose ed eleganti, classiche ed irriverenti… un mix di “personalità” per un risultato molto interessante.
Aranth Shoes
Aranth Shoes
Aranth Shoes
Oracle Gifts Limited… cosa posso dire se non che sono accessori adorabili e assolutamente desiderabili. Li avevo già notati e fotografati la scorsa edizione di giugno… ma mi hanno nuovamente sorpreso… Adoro la moda quando gioca e diventa ludica… Cover per smart phone e non solo… oggetti che ti fanno sorridere nella “grigia” quotidianità….
Oracle Gifts Gift Limited
Pitti Uomo è una fiera fondamentale ed “ispirazionale”. Vedere come l’Italia (e non solo), sia un territorio pervaso da un’ infinità di aziende eccellenti, realtà importanti o piccoli artigiani, tutti capaci di creare prodotti unici, caratterizzati da un incredibile connubio di stile e qualità. Il Made in Italy, l’Italian style, sono davvero due modi per definire il nostro paese in maniera distintiva e celebrativa, tanto da renderci speciali nel mondo. Il lavoro di questi marchi, che ogni sei mesi riescono a proporre qualcosa di nuovo, dovrebbe essere premiato, quotidianamente…, peccato che la nostra classe dirigente spesso se ne dimentica, a volte proprio un momento dopo lo spegnimento dei riflettori…
Buona vita a tutti!
Beatrice