“Ines” di Beatrice Brandini
Uno scorcio del Museo Borsalino ad Alessandria
Dal cilindro al baseball cap, otto monumentali vetrine, otto percorsi che illustrano la storia del cappellificio più famoso al mondo.
Uno scorcio di una delle sale del Museo Borsalino
La storia nasce nel 1857, quando Giuseppe Borsalino da origine al suo cappellificio nel cuore di Alessandria. Fin dall’inizio le intenzioni sono chiare, fabbricare cappelli di altissima qualità, con la volontà di conquistare il mondo. Le idee e le aspirazioni di Giuseppe Borsalino trovano conferma nelle intenzioni del figlio Teresio, che sperimenta nuovi linguaggi comunicativi, attraverso pubblicità e soprattutto il cinema.
Alcuni cappelli esposti al Museo Borsalino
Dai cappelli maschili in feltro, il passaggio alla produzione in paglia e tessuto è un percorso naturale, che porta il cappellificio Borsalino a distinguersi e far diventare il suo prodotto, i cappelli, richiesti ovunque.
Alcuni cappelli esposti al Museo Borsalino
Da Casablanca a 8 e 1/2, da C’era una volta in America a La grande bellezza, capolavori cinematografici che hanno visto protagonisti i cappelli Borasalino e che all’interno del museo, attraverso immagini, video e testimonianze, portano il visitatore per mano in un viaggio unico.
Il famoso panama di Borsalino
La Fondazione Borsalino nasce nel 2020 per iniziativa di Philippe Camperio, con l’intento di tutelare un patrimonio culturale unico e speciale, promuovendo il pensiero del suo fondatore Giuseppe.
La facciata del Palazzo Borsalino
Il museo si trova all’interno del monumentale edificio sede del cappellificio, Palazzo Borsalino, un’elegante costruzione del 1925, completamente ristrutturata e riqualificata in tempi recenti.
Il museo Borsalino si può visitare dal martedì alla domenica.
“Da questa porta, ingresso della manifattura Borsalino dal 1888 al 1984, sono passate generazioni di alessandrini che inseguivano un sogno: REALIZZARE I CAPPELLI PIÙ BELLI DEL MONDO”. Museo Borsalino
Salvaguardare queste tradizioni artigianali è davvero importante, soprattutto per il nostro paese così ricco di saper fare e saper fare bene, pertanto dico che sostenere iniziative del genere è eroico (grazie a Philippe e Alessandra Camperio e a Sebastiano Arlotta Tarino) ed essenziale per non perdere un’eccellenza tutta italiana, praticamente unica nel suo genere.
Buona vita a tutti!
Beatrice
Magnifica notizia,
Borsalino è una delle eccellenze italiane (anche se adesso è di proprietà Svizzera-italiana), per questo va preservata .