“Ai piedi degli Dei”: l’arte della calzatura tra antica Roma, cinema colossal e moda contemporanea.

“Scarpe e belle gambe” di Beatrice Brandini

Sandali “Flash” di Salvatore Ferragamo

A Palazzo Pitti, fino al 19 aprile 2020, una mostra dedicata alle calzature vi farà scoprire e ammirare caligae romane, calzari delle star del cinema e alcuni modelli dei più importanti stilisti del Novecento.

Banner della mostra

Piedi incrociati con krepídes, metà del I secolo a.C.

   

Piede sinistro di statua colossale, I secolo d.C.

“Ai piedi degli dei”, mostra curata da Lorenza Camin, Caterina Chiarelli e Fabrizio Paulucci, vuole raccontarci gli infiniti ruoli che la scarpa ha rivestito in Occidente dai tempi antichi ai nostri giorni. Circa 80 opere, alcune prestate da musei internazionali come il Louvre, fra gli esemplari più importanti delle varie tipologie di calzature usate fra il V secolo a. C. e il IV d.C., si sovrappongono a creazioni contemporanee, raccontandoci che la storia è sempre un elemento prezioso da cui trarre ispirazione.

Calzature ispirate alle endromídes per la serie televisiva Cleopatra. Calzaturificio Pompei,  Formello – Roma

Bozzetto calzature per il film “Gli ultimi giorni di Pompei”. Calzaturificio Pompei,  Formello – Roma

Calzare ispirate alle embádes per il film “The Fall of  Roman Empire”. Calzaturificio Pompei,  Formello – Roma

Rivisitazione di sandalo antico su platform per il film “Cleopatra”. Calzaturificio Pompei,  Formello – Roma

Molti sono anche i campioni realizzati dal calzaturificio Pompei, il più prestigioso calzaturificio al servizio del cinema internazionale più importante (dai sandali di Cleopatra realizzati per Liz Tylor, ai calzari di Ben Hur per Charlton Heston, a quelli del Gladiatore per Russel Crowe.. solo per citarne alcuni).

   

Sandali femminili di Emilio Pucci, P/E 2014

Rivisitazione di calzare antico per il film il “Gladiatore”. Calzaturificio Pompei,  Formello – Roma

      

Immagini e locandine di film nella sala multimediale a cura di Gianmarco D’Agostino

Il direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt ha sintetizzato perfettamente così: “Da sempre l’uomo ha voluto riversare nelle calzature, strumento umile e quotidiano, un riflesso di quei principi di armonia e simmetria che governavano il gusto classico. La scarpa divenne così opera d’arte…”

Sandalo di Genny, 1994

Sandalo di Richard Tyler, 1999

Pianella di Salvatore Ferragamo, 1939

Sandalo di René Caovilla , 2000

Fabrizio Paolucci, curatore della mostra e direttore del Dipartimento Antichità degli Uffizi. “La scarpa non è soltanto un accessorio e questo concetto era ben chiaro già agli antichi… Con la sua foggia o i suoi colori, questo indumento raccontava tutto della persona che le indossava: il sesso, la condizione economica, la posizione sociale e il lavoro. “.

Scorcio della Sala Bianca di Palazzo Pitti, sede della conferenza stampa

Il direttore Heike Schmidt in conferenza stampa

   

Nuove creazioni ispirate ad antiche calzature, di Beatrice Brandini

Poster Charlton Heston dal film Ben-Hur

Banner della mostra sulla facciata di Palazzo Pitti

Cinema e Moda, storia del costume e creazioni contemporanee, belle queste sinergie che in questa mostra convivono perfettamente.

“Mamma dice sempre che ci sono un sacco di cose che si possono dire di una persona dalle loro scarpe. Dove stanno andando. Dove sono stati”. (Forrest Gump)

Viva le scarpe,  e, come direbbe Carrie Bradshaw : “Ci sono due cose di cui non ne hai mai abbastanza. Buoni amici e buone scarpe”. 

Buona vita a tutti

Beatrice

 

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