Poltrona “Nemo” di Fabio Novembre
“Al Museo” di Beatrice Brandini
Il Lab Museo del Design riapre al pubblico, e già questa è una splendida notizia. In più, fino al 7 giugno, sarà possibile, insieme alle creazioni più significative e meravigliose del Design italiano, ammirare un piccolo ma interessantissimo corner di gadget, “Gadget Show”, progettati dagli studenti del laboratorio di progettazione 3 – Comunicazione del corso di laurea in Disegno Industriale Università degli Studi di Firenze.
Achille and Pier Giacomo Castiglioni radiofonografo rr126
Modellino del progetto Gadget Show
Vico Magistretti lampada Atollo
Modellino del progetto Gadget Show
Ho già parlato di questo straordinario “piccolo” museo in un post del 2014 (link https://www.beatricebrandini.it/lab-museo-del-design/), tornarci oggi significa ammirare e ripensare ancora una volta, a quanto straordinario è stato il design italiano nel secolo scorso e quanto importante sia tramandare il suo patrimonio.
Modellini in esposizione nel corner Gadget Show
Carte esposte nel corner Gadget Show
La Fondazione AQ per il Design, fondata da Anna Querci nel 2004 è un’organizzazione culturale no-profit, che ha l’onore e l’onere di diffondere, promuovere, valorizzare la cultura del design, con una particolare attenzione a quello industriale post 1960. La Fondazione collabora anche con i corsi di laurea in Design dell’Università degli studi di Firenze.
Sedia di Gaetano Pesce
Poltrona Dezza (Frau) disegno Giò Ponti
Sedia Leggera (Cassina) di Giò Ponti
Ieri, all’inaugurazione della mostra Gadget Show, ho conosciuto la responsabile del Museo, l’architetto Laura Giraldi, che stoicamente si divide fra l’insegnamento , la libera professione e questa carica istituzionale, fedelissima alla volontà della sua fondatrice, Anna Querci, ovvero quello di infondere, sulle nuove generazioni, la cultura storica del design italiano.
Lampada PizzaKobra (iGuzzini)di Ron Arad
Macchina da scrivere Valentine (Olivetti) di Ettore Sottsass
Renzo Piano Design fuochi (Smeg)
Il Museo meriterebbe uno spazio più importante e sicuramente una visibilità maggiore. Ma siamo in Italia e sappiamo come la burocrazia corroda qualsiasi libera iniziativa. Infatti, per esempio, vedere così tanti oggetti importanti in una sola sala è sicuramente penalizzante, un capitale così ricco, praticamente unico nel suo genere, meriterebbe delle mostre itineranti, delle collaborazioni con case d’aste e enti pubblici e privati per aiutare il suo sostentamento e arricchire la sua collezione.
Scorci del Lab Museo del Design
Ne beneficerebbe la zona di Calenzano e Prato, l’Università degli Studi di Firenze, ma soprattutto le nuove generazioni, il nostro futuro, i designer e gli architetti di domani. La cultura e la bellezza (un binomio che si sposa perfettamente), sono, oggi più che mai, indispensabili e salvifici, vedere cose belle stimola la propria creatività, il proprio umore. Ci vorrebbe un Lab Museo in ogni comune, ci vorrebbe una Anna Querci in ogni comunità.
Buona vita a tutti!
Beatrice
Leggendo questo nuovo post sul museo Lab, ho cliccato nel link e ho riletto con piacere quello del 2014. Meravigliosa collezione per un Museo poco conosciuto ma incredibilmente ricco di oggetti unici e da collezione . Occorre valorizzare il nostro patrimonio, è la cosa più importante che abbiamo.
Ho scritto in entrambi questi concetto poiché ritengo che nel tuo blog, tu faccia un bellissimo lavoro di valorizzazione . Grazie !
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