“La bellezza della giovinezza” di Beatrice Brandini
Alex Katz: “Blue Ombrella I”, 1972. Collezione privata © Alex Katz,
Dal 15 maggio al 18 settembre 2022, c’è una nuova imperdibile mostra al Mart di Rovereto: “La Vita dolce” di Alex Katz, da un’idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Denis Isaia.
Alex Katz “Libby”, 1991, collezione privata © Alex Katz
In mostra 50 opere di grandi e grandissime dimensioni, realizzate tra gli anni Novanta fino ad oggi.
Alex Katz “Alba”, 1992, litografia © Alex Katz
Alex Katz è nato a Brooklyn nel 1927, da genitori russi emigrati in America. Siamo negli anni in cui dilaga l’Espressionismo astratto di Jackson Pollock, Mark Rothko, William de Kooning… Laureato alla Cooper Union Art School di Manhattan nel 1949, si è sempre distinto per una pittura realistica, dedicata principalmente alla ritrattistica di amici e familiari, in particolare alla moglie Ada, sua fonte d’ispirazione da sempre. Katz cominciò ad utilizzare, fin da subito, fondi monocromatici, diventati una caratteristica distintiva del suo stile, anticipando la Pop Art.
Alex Katz “Anne”, 1973 © Alex Katz
Negli anni ’60 passa alla pittura realizzata direttamente su fogli sagomati di alluminio, una pratica che è una costante per tutta la sua carriera. Ha sperimentato tecniche di stampa, litografie, serigrafie e xilografie, lavorando anche come scenografo e costumista per il coreografo Paul Taylor. Nel finire degli anni ’80 ha concentrato la sua attenzione su grandi paesaggi che lo stesso artista ha definito “ambientali”, coinvolgendo lo spettatore che in qualche modo si sente avvolto dalla natura che osserva.
Alex Katz “Maria 1”, 1992. © Alex Katz
Alex Katz “Eleuthera”, 1999. © Alex Katz
Ma sono perlopiù i volti, quelli che dipinge, sospesi, decontestualizzati da luoghi e anni, dedicando ad Ada, sua moglie, la maggior parte dei ritratti, e chiedendole ogni volta, di interpretare un ruolo diverso, rimanendo fedele a se stessa; un pò come fanno i registi con le loro muse, Antonioni con la Vitti, Bergman con la Ullmann, Rossellini con la Bergman, Truffaut e la Ardant…
Intervento di Alex Katz sulle pagine di Harper’s Bazaar nel 1962
Intervento di Alex Katz sulle pagine di Harper’s Bazaar nel 1962
Potremmo dire che Ada è per Alex quello che la cattedrale di Rouen è stata per Monet, l’espressionista francese cercava la luce perfetta, Katz cerca l’essenziale, la semplicità, privando i dipinti da dettagli inutili.
Alex Katz: “Grey Coat”, 1997. © Alex Katz
Questo artista è uno tra i pittori figurativi più influenti del ventesimo secolo, definito come il maestro del realismo americano, le sue opere hanno raggiunto cifre esorbitanti, e sono presenti nelle collezioni pubbliche e private più importanti del mondo.
Alex Katz Chance 1 (Anne) e Chance 3 (Darinka), 2016. © Alex Katz
Ho sempre amato le opere di Katz per la loro essenziale eleganza; è un’artista che non ha subito cambiamenti nel corso dei decenni, la sua pittura è praticamente la stessa dei suoi esordi, raffinata e sintetica. Ma osservando le sue opere puoi contestualizzarle per un dettaglio o un accessorio, un pò come una rivista di moda senza data, ma sfogliandola comprendi quali sono i suoi codici e soprattutto a quale periodo specifico si riferiscono.
American Fashion in Katz mood di Beatrice Brandini
Alex Katz non è un pittore che è stato spesso esposto in Europa, la mostra al Mart è un’occasione per conoscerlo meglio.
Buona vita a tutti!
Beatrice
La gioventù è la vera bellezza. Idee e disegni bellissimi. Lei se non ci fosse bisognerebbe inventarla, è troppo brava.