Disegno di Antonio Marras
“Rosetta” di Beatrice Brandini
Ho visitato una delle esposizioni più belle che abbia mai visto, un’emozione immensa quella provata alla Triennale nello spazio della mostra “Antonio Marras Nulla dies sine linea”. Per chi, come me, dedicata parte della propria vita alla moda, è abituata a vedere mostre che celebrano uno stilista, che raccontano un’epoca, soprattutto dal punto di vista del costume…, ma credetemi, questa, con la sua poesia e originalità, è qualcosa di completamente diverso.
Ingresso della mostra “Antonio Marras Nulla dies sine linea, vita, diari e appunti di un uomo irrequieto”.
L’esibizione trae spunto dalla famosa frase di Plinio il Vecchio riferita al pittore Apelle che “non lasciava passar giorno senza tratteggiar col pennello qualche linea”, e forse suggerisce meglio di qualunque altra spiegazione, l’anima stessa della mostra.
Dipinti di Antonio Marras
Ad Antonio Marras sta infatti molto stretta la definizione di stilista, se con questo termine si esprime colui che si occupa di moda “mainstream”, che segue le tendenze, o dinamiche commerciali e di marketing sempre più incalzanti e feroci. Antonio Marras è un individuo che cerca di raccontare la sua poetica, le sue emozioni, le sue passioni, attraverso i suoi meravigliosi abiti e moltissime altre cose e questa mostra lo testimonia.
Dipinti di Antonio Marras
“Antonio Marras. Nulla dies sine linea” mette infatti in risalto il suo immenso talento di artista, il suo percorso creativo in cui ha sempre sperimentato, in una girandola di stimoli che vanno dalla poesia al cinema, dall’arte visiva alla pittura, dalla storia del costume al folklore.
Installazione in mostra
Dipinti di Antonio Marras
Antiche campane di vetro in cui sono custoditi preziosi quaderni pieni di schizzi, idee, appunti di Antonio Marras
Particolari dei quaderni di Marras
Curata da Francesca Alfano Miglietti, l’esposizione vuole essere, come lei stessa dichiara, “un’esperienza totalizzante, un viaggio suggestivo e provocatorio, a tratti spregiudicato”, come le incubatrici che contengono quaderni d’ispirazione, porte scardinate, cornici consumate e talvolta sfruttate al contrario. Soprattutto oggetti che Marras ha raccolto, accumulato (quasi in modo compulsivo), in anni di vita e di lavoro. Qui in Triennale, fino al 21 gennaio, si possono ammirare bozzetti, dipinti, installazioni, abiti… frutto di ricordi, stimoli e interessi dell’artista stesso.
Opere di Marras
Sentendo vicino l’attitudine al pudore di Marras, penso che sia stato un grande atto d’amore quello di condividere le sue passioni, i suoi preziosi momenti di estro e bizzarria, sia per questa sua naturale e spontanea ritrosia (un extraterrestre, nonché una boccata d’ossigeno, confrontato a chi invece desidera soprattutto i riflettori sempre puntati addosso), sia perché i creativi difficilmente condividono il loro segreti…Marras, invece, con questa mostra ci ha fatto entrare prepotentemente e totalmente nella sua vita.
Opere di Marras
Abiti sonori all’ingresso, in cui giacche sgualcite ed infeltrite, (vissute!), hanno dei campanacci che penzolano, passandoci vicino, semplicemente urtandole, è inevitabile non sentirle suonare, come se fossero ancora addosso ai musicisti, agli artisti, che precedentemente le hanno indossate. Poesia pura! Un’onirica classe di malconci peluche di pezza, in cui una maestra ossessivamente ripete e chiede le stesse cose (è spesso così nei nostri ricordi/incubi), una scenografia che stupisce e rapisce il visitatore; è questa la sensazione che ho provato.
Opere di Marras
Ma poi soprattutto tanti, tanti dipinti, bellissimi, inquietanti, drammatici, ironici, scandalosi.., non posso dire che ne abbia preferito uno, che uno in particolare mi abbia colpito… li ho trovati tutti, indistintamente, splendidi. Una sorpresa inattesa.
Opere di Marras
Allestimento in mostra
Opere di Marras
“Chi ha paura della maestra?”
“Chi ha paura della maestra?”
Opere di Marras
Credo che Marras sia sì un uomo inquieto (dal “sottotitolo” della mostra: “vita, diari, appunti di un uomo irrequieto”), ma sia soprattutto un uomo che nella vita ha potuto esprimere un grande talento ed ha voluto condividerlo con noi, in una immensa anarchia di idee, spunti, influenze, folgorazioni…senza gerarchie culturali o intellettuali, il privilegio (spesso molto sofferto) di essere liberi.
Opere di Marras
Cono fatto di sottane…
Opera di Marras
Allestimento in mostra
Marras mi fa ricordare un altro grandissimo stilista che creava poesie attraverso i suoi abiti, parlo di Romeo Gigli, una figura che sconvolse il panorama della moda di allora, proponendo un’estetica completamente nuova.
Un piccolo angelo in bassorilievo che forse ci proteggerà…
Grazie Marras per questa tua personale e bellissima visione del mondo.
Buona vita a tutti!
Beatrice
Bellissimo articolo, bellissima mostra. Amo Marras da sempre e tu sei riuscita a trasmettere tutta la sua grazia. Seguo con molto affetto e attenzione il tuo blog. Antonio