Foto Irving Penn, abito Balenciaga, Vogue 1950
“Dorian” di Beatrice Brandini
In occasione dei 120 anni dalla nascita di Cristobal Balenciaga, a Calais, Cité de la dentelle et de la mode, c’è una splendida mostra dedicata a questo grandissimo stilista. Non è casuale che l’omaggio sia reso nella città più famosa al mondo per i suoi pizzi, Balenciaga amava infatti caratterizzare le sue creazioni proprio con il pizzo, protagonista di abiti da cocktail, camicette, tuniche e molto altro.
Locandina della mostra “Balenciaga magicien de la dentelle”
Schizzo e abito di Cristobal Balenciaga
Schizzo e abito di Cristobal Balenciaga
Abito Balenciaga, 1967
Molti anni fa vidi una mostra a Roma dedicata a questo eccezionale couturier e devo dire che forse è la mostra “ di moda” più bella che abbia mai visto (e ne ho viste tantissime). Ma non per l’allestimento o la quantità di proposte mostrate, per un motivo molto più importante, per la bellezza degli abiti esposti, capolavori di sartoria, assolutamente moderni e innovativi, soprattutto se pensiamo che alcuni di essi avevano già più di mezzo secolo.
Balenciaga, spagnolo di nascita ma trapiantato giovanissimo a Parigi, conobbe la fama e la popolarità molto presto. Infatti già nel 1939 il Daily Express scriveva: “Responsabili delle ordinazioni e giornalisti si azzuffano come per una partita di calcio, per vedere la collezione del giovane spagnolo che sta rivoluzionando la moda.” E ancora il Courrier della Mode: “ con l’apparenza della semplicità, ognuno dei suoi tubini neri è un capolavoro di alta sartoria. Ad esaminarli con attenzione, si scopre la finezza e l’originalità del taglio…”
Cappotto Balenciaga, foto di Irving Penn per Vogue, 1950
Abito in pizzo Balenciaga, 1951
Tailleur Balenciaga
Perfino Christian Dior, che nel 1947 trionferà nel mondo con il suo “New Look”, ammirava Balenciaga definendolo “Il maestro di tutti noi”.
All’inizio degli anni cinquanta Balenciaga lanciava fogge assolutamente inedite per l’epoca, come l’abito a palloncino, il tailleur senza cintura, il vestito a sacchetto o il tweed declinato in tutte le sue versioni (giorno e sera, tailleur o abiti); infine l’amato pizzo, ma sdrammatizzato e dissacrato in molte e inconsuete edizioni. Convinto che eleganza e comodità dovessero andare a braccetto (sono pienamente d’accordo poiché anche l’abito più bello se non rende la donna libera e confortevole, non ha molto senso).
Nel suo atelier, circondato dai suoi fedelissimi e ammirati collaboratori, si respirava un’atmosfera magica, fatta di talento, calma e disciplina. Balenciaga era un uomo esigentissimo ma sempre profondamente gentile e cortese.
Completo Balenciaga
Abito Balenciaga, 1951. Foto Henry Clarke
Abito a palloncino Balenciaga, foto Irving Penn per Vogue, 1950
Nel 1968 John Fairchild dichiara su “Women’s Wear Daily: “La moda vive delle sue idee, i sarti sono influenzati da lui, le più ricche signore dell’alta società pagano i prezzi più alti: il top della moda americana deve seguirlo”.
Balenciaga era un uomo dalla straordinaria abilitá. Poteva assistere e in parte realizzare, fino a centoventi prove in una giornata. Capace di creare personalmente un abito e un cappello. Esigentissimo, come tutti i grandi professionisti, poteva fare, disfare e rifare ancora, un modello fino a trovare la perfezione.
Aveva anche molto gusto per le materie prime, ovvero i tessuti, i ricami, i bottoni e tutti i dettagli che rendono un abito un piccolo capolavoro. Curioso, amava i nuovi materiali, le stoffe, il loro peso e il loro “profumo”.
Completo Balenciaga, 1955. Foto Henry Clarke
Abito Balenciaga
Cristobal Balenciaga in atelier
“Marie” di Beatrice Brandini
Il 1968, anno di grandi sconvolgimenti sociali in Francia e nel mondo, vede l’ultima collezione del maestro. La chiusura della sua casa di moda lo rende profondamente triste, ma è una scelta personale e consapevole, convinto che lusso ed eleganza non hanno più posto nella società “moderna”. Il giornalista Sam White scrive sull’ “Evening Standard”: “Balenciaga chiude, la moda non sarà mai più la stessa”.
“I suoi abiti da sera rendono le donne eleganti come cigni”. Diane Vreeland
“Ha creato l’avvenire della moda”. Cecil Beaton
“Per portare i miei modelli una donna non ha bisogno di essere perfetta, anzi neppure bella: sarà il vestito a renderla tale.” Cristobal Balenciaga
Mantella e abito da sera di Balenciaga, 1961. Foto Kublin
Buona vita a tutti!
Beatrice
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