“Il Signor Bonaventura” di Sergio Tofano
“Mentina” di Beatrice Brandini
Come tutti i genitori, che hanno figli piccoli, sono diventata un esperta di cartoni animati; all’inizio devo dire mio malgrado, amando il cinema e i film “seri”, poi appassionandomi e scoprendo un mondo fatto di personaggi diversi, originali, a volte persino educativi. Ma soprattutto qualcuno o qualcosa che riesce a catturare l’attenzione di mio figlio anche quando tutto sembra perso o impossibile (soprattutto la pazienza).
“Cocco Bill” di Jacovitti
Ho un papà appassionato e collezionista di fumetti, pertanto conosco il genere avendo visitato mercati e fiere in giro per l’Italia, pertanto ritengo questa forma espressiva, i fumetti, una forma d’arte al pari di altre, cosiddette, più nobili. Pensiamo infatti al binomio Jacovitti – Cocco Bill, a Valentina – Crepax, a Bonelli – Tex o Dylan Dog, oppure ad Alan Ford, Diabolik, Topolino…. Personaggi che hanno incantato e intrattenuto intere generazioni, diventando beniamini, amici immaginari, compagni o complici, di piccoli e grandi.
“Arturo e Zoe” di Larry Whittington
I cartoni sono un po’ diversi, si servono di un mezzo espressivo più veloce, la televisione, e pertanto hanno un ciclo di vita più breve e, ahimè, negli ultimi anni, un marketing alle spalle che li svilisce un po’, facendoli diventare un mezzo (prodotto) di consumo.
“Tom e Gerry” di William Hanna e Joseph Barbera
“Gatto Silvestro e Titti” di Friz Freleng
Tuttavia, osservandoli li apprezzo, non nascondo che a volte non solo mi svagano, ma mi consentono di trovare una “soluzione”, regalandomi un’idea, oppure placando le intemperanze di mio figlio, soprattutto in quei giorni che non è né carne né pesce, e tu, come genitore, batteresti solo la testa nel muro…..
“Barbapapa” di Annette Tison e Talus Taylor
Questo post vuole pertanto rendere omaggio a questa forma espressiva importante, i cartoni, e ringraziare virtualmente tutti i suoi creatori per la bellezza, la grazia, e soprattutto la fantasia e l’originalità di storie e personaggi. Nonché, ancora una volta, per aver salvato la situazione in momenti “topici”, in cui nemmeno la pazienza dei nonni avrebbe risolto o salvato la giornata (pensate a come sarebbe senza cartoni quando sono malati, spessissimo, o a quando il meteo è pessimo).
“La Pimpa” di Altan “Snoopy” di Schulz
“Mafalda” di Quino
Poi sono felice quando constato che, come tutte le cose belle, non hanno una “scadenza” ma vanno al di là degli anni e delle mode, reggendo il confronto con cose più attuali. Penso alla Pimpa e al suo bravissimo creatore Altan, oppure ai Barbapapà, cartoni e fumetti che vedevo anche io da bambina, sempre “poetici” e divertenti nonostante siano passati decenni. Io ho amato soprattutto Charlie Brown – Snoopy e Mafalda, forse non proprio due fumetti da piccolissimi, ma ricordo che mi divertivano moltissimo, mi identificavo in quei personaggi che sotto forma di vignette e con molta ironia, raccontavano ed esorcizzavano la “tragedia umana”.
“Shaun the Sheep” di Nick Park
Ricordo un tenero episodio legato ai cartoni, ovvero l’ultimo film che vidi al cinema con mio nonno molti anni fa, il Re Leone della Disney. Lui si divertì moltissimo e i suoi ottant’anni, davanti a quella magia, scomparvero immediatamente facendolo tornare bambino.
“Peppa Pig” diretta da Astley Baker Davies “Oggy e i maledetti scarafaggi” di Jean-Yves Raimbaud
Ogni generazione ha i suoi cartoni, alcuni, oggi, vanno così di moda da essere diventati dei “tormentoni”, amati qui come nel resto del mondo (un’altra cosa fantastica è che i cartoni non hanno “sesso”, almeno fino ad una certa età, né “status”). Oggi uno dei più famosi è “Peppa Pig”, una maialina che, con la sua famiglia, ha il pregio di essere spontanea e naturale, è facile per un bambino identificarsi con lei, così come per noi genitori, con il resto della famiglia. Poi (lo adoro per fantasia e personaggi,) “Adventure Time”, con Finn e Jack, un ragazzino e un cane che vivono in una sorta di terra di nessuno, popolata da stranissime creature. Oppure “Oggy e i maledetti scarafaggi”, esilarante convivenza fra un gatto e degli scarafaggi dispettosissimi. Infine “Mr Bean Cartoon”, “Ben e Holly”, “Masha e Orso” e l’intramontabile “Bugs Bunny”.
Doraemon di Fujiko F. Fujio
A mio figlio piace tantissimo “Shaun the sheep”, una pecora intelligente e geniale, che riesce a trovare soluzioni impossibili con risultati divertentissimi, l’intramontabile Pantera Rosa e Doraemon, un gattone che, da una tasca “magica”, estrae “ciuschi” che divertono, risolvendo, qualsiasi cosa.
“La Pantera Rosa” di Hawley Pratt
E ancora “Geronimo Stilton”, il topino che, con la sua astuzia calma, riesce a risolvere ogni caso di cronaca facendo trionfare la giustizia; oppure Scoobydoo che insieme a Shaggy forma la coppia di “detective pasticcioni” più improbabili della storia.
“Chi ha incastrato Roger Rabbit” di Robert Zemeckis
Infine voglio citare un film geniale proprio sui cartoni: “Chi ha incastrato Roger Rabbit”, in cui cartoni veri (con apparizioni di tutti, da quelli della Disney a quelli della Warner Bros) e esseri umani (attori reali) convivono sullo schermo. Con uno dei personaggi femminili più attraenti della storia del cinema, la sensualissima Jessica Rabbit.
“Topolino” di Walt Disney
Se ci pensiamo, anche noi, in qualche momento della giornata potremmo diventare un cartone, le nostre vicissitudini, spesso buffe e demenziali, ci fanno sembrare ipotetici protagonisti di nuovi e future storie a cartoni. Pertanto: lunga vita ai cartoni animati!
Beatrice
Viviamo insieme le stesse proiezioni. Bell’articolo Bea!
Grazie per questo tuo puntuale restyling della quotidianità.
Doraemon !@@!
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