Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana
Bianca di Beatrice Brandini
Credo sia la prima volta, in undici anni di blog, ad aver parlato di una mostra due volte a distanza ravvicinata. Ma il primo post era un racconto informativo, questo è necessario. Dopo averla visitata non potevo rinunciare a documentare così tanta bellezza.
Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana. Sala del vetro
Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana. Sala del vetro
Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana. Sala del vetro
L’esposizione che avevo intuito fosse molto bella, mi ha lasciato senza parole. Perché che tu sia o meno un fan del mondo di Dolce&Gabbana, che tu sia un estimatore della moda e del costume, o solo un curioso, questa mostra ti sorprenderà per la ricchezza di contenuti, la bellezza dei manufatti, la scenografia, la luce, le musiche, i dettagli.
Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana. Sala del vetro
Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana
Dieci stanze a tema, ognuna in cui il protagonista è il talento e l’arte, l’artigianalità italiana, la bellezza della sua storia e della sua cultura. Un racconto meraviglioso di un brand riconoscibile in tutto il mondo, ancora interamente italiano, che in qualche decennio è riuscito a costruire un impero. E non parlo di finanza, almeno non solo, ma parlo di TALENTO e ARTE, perché gli abiti esposti in questa mostra Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana sono davvero eccezionali. Ognuno di essi potrebbe essere il fiore all’occhiello di un museo internazionale del costume.
Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana. Sala del mito
Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana. Sala del mito
Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana. Sala del Barocco bianco
C’è la sala dedicata alla lavorazione del vetro veneziano (forse la mia preferita), con allestimenti che richiamano i ricami e cristalli degli abiti presenti. C’è un sala in cui si sono ricreate le scene della trasposizione cinematografica de Il Gattopardo di Luchino Visconti.
E ancora, la sala dedicata alla Sartoria, con la possibilità di vedere artigiani al lavoro (tutti i venerdì dalle 11,00 alle 13, 00 e dalle 16,00 alle 18,00), una sorta di laboratorio vivente. Poi ancora la sala dedicata alla pittura e all’architettura, quella del Barocco bianco (un altro capolavoro), del teatro, della tradizione siciliana….
Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana. Sala del teatro
La mostra è un regalo che Domenico Dolce e Stefano Gabbana fanno a Milano, città che li ha accolti, amati e lanciati. “Abbiamo sempre saputo che questa mostra apparteneva a Milano. Abbiamo un rapporto bellissimo con questa città, di affetto, complicità e stima. Qui è nato tutto, e ora siamo ritornati qui, proprio sotto la Madonnina a fare un punto, come un cerchio perfetto che si chiude”… Dolce è Gabbana.
Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana. Sala della pittura e dell’architettura
Stefano Gabbana aggiunge; “Questa mostra dal titolo alla chiusura è tutta di Domenico (Dolce ndr), fa fatto tutto lui. Ha parlato con gli architetti, gli allestitori, gli artigiani, gli artisti. Ha scelto ogni pezzo e fatto infiniti sopralluoghi”.
Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana.
“Ognuno di noi ha una devozione a qualcosa che lo appassiona, lo fa andare avanti. Il filo rosso che collega tutte le nostre creazioni è la nostra dedizione per l’artigianato d’eccellenza e i dettagli, la passione per l’Italia e i suoi tesori artistici, culturali e paesaggistici, il desiderio di creare qualcosa di unico e irripetibile ed eterno” . Dolce& Gabbana
Due opere di Anh Duong, pittrice franco-americana, da sempre musa degli stilisti
L’esposizione a Palazzo Reale è aperta fino al 31 luglio, andateci, se non siete di Milano e dintorni, prendete un treno, come ho fatto io, e visitatela, non solo perché non ve ne pentirete, ma conserverete dento di voi nel tempo, un’emozione importante per aver visto qualcosa di straordinario.
Opera di Anh Doung
Buona vita a tutti!
Beatrice
Semplicemente meravigliosa.
Abito in Puglia, ma in andrò sicuramente a visitarla.
Le hai reso giustizia, è il più bel post sulla mostra di Dolce&Gabbana che abbia visto fin ora.
Antonio