ELIO FIORUCCI @TRIENNALE, visionario, poetico, ironico, creativo, cool hunter… colui che rivoluzionò l’idea del lifestyle e che fece di un marchio, un fenomeno di costume.

Neon Fiorucci

“Fioruccine” di Beatrice Brandini

Apre oggi alla Triennale (fino al 16 marzo 2025) la bella mostra Elio Fiorucci, a cura di Judith Clark con progetto di allestimento di Fabio Cherstich.

Uno scorcio della mostra Elio Fiorucci. Foto Delfino Sisto Legnani – DSL Studio © Triennale Milano

Avevo già parlato di Fiorucci in un mio post di 9 anni fa, esattamente nel 2015, (il link in descrizione https://www.beatricebrandini.it/fiorucci-la-prima-idea-di-lifestyle-il-primo-concept-store-le-prime-contaminazioni-fra-arte-e-moda-ed-era-il-1967/), poiché da sempre sono pazza di lui, tanto che più di una volta sono partita da Firenze per Milano, giovanissima, esclusivamente per vedere (e comprare), il  negozio Fiorucci in Piazza S. Babila.

   

Immagini della mostra Elio Fiorucci. Foto Delfino Sisto Legnani – DSL Studio © Triennale Milano

Ieri avrei dovuto essere alla conferenza stampa, ma uno sciopero nazionale dei treni, mi ha lasciato a Bologna, con un grande rammarico che cercherò di colmare a breve tornandoci da visitatrice.

Illustrazione per stickers Panini. Courtesy Fiorucci

L’esposizione presenta le vicende umane, imprenditoriali e cultuali di Elio Fiorucci, raccontando, sostanzialmente, una personalità unica che ha sconvolto la moda e il marketing, non solo italiano. Quella di Elio Fiorucci è stata infatti una visione moderna, diversa da tutto ciò che in quel momento imperversava in Italia e in un certo senso nel mondo, creando una “tribù” che mescolava moda, arte, design, arti visive e pubblicità.

Uno scorcio della mostra Elio Fiorucci. Foto Delfino Sisto Legnani – DSL Studio © Triennale Milano

La mostra si sofferma soprattutto sulla vita dello stilista, con un grande spazio a ciò che gli apparteneva, oggetti provenienti dal suo archivio personale, ma anche oggetti e prodotti industriali, con un solo unico filo conduttore, l’estetica rivoluzionaria di Fiorucci.

Uno scorcio della mostra Elio Fiorucci. Foto Delfino Sisto Legnani – DSL Studio © Triennale Milano

Nato a Milano nel 1935, Elio Fiorucci si distingue già giovanissimo per la realizzazione di calosce in plastica colorata. Ma sarà un viaggio a Londra, nel 1965, il vero punto di rottura, o di partenza, per il suo progetto. Tornato a Milano, apre il suo primo negozio dedicato alla moda giovane, con dei plus rivoluzionari  che vanno dall’accessibilità dei costi, alla varietà dell’offerta, dal gusto per la provocazione e trasgressione, alla capacità di circondarsi di giovani talenti. Nel 1976 inaugura il suo primo store a New York, realizzato da uno straordinario Ettore Sottsass, sarà in questo luogo che, nello stesso anno, Andy Warhol sceglie di lanciare la sua rivista Interview. Negli anno ’80 nasce la prima licenza con Disney, poi sarà la volta di Love Therapy (il marchio era stato già ceduto alla multinazionale Edwin International nel 1990), per poi disegnare la linea Baby Angel con il gruppo OVS.

Elio Fiorucci, 1978 Courtesy of Love Therapy Archive

Sono felice che la Triennale dedichi una mostra così importante a Elio Fiorucci,  un modo per rendere il giusto omaggio e questa grande personalità, che con la ricchezza delle sue idee e dei suoi progetti, ha “sovvertito” la moda e il costume, ma sopratutto le sue regole, influenzando tante personalità creative che sicuramente hanno guardato a lui come ad un esempio.

Cuore di Fiorucci

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

Un commento su “ELIO FIORUCCI @TRIENNALE, visionario, poetico, ironico, creativo, cool hunter… colui che rivoluzionò l’idea del lifestyle e che fece di un marchio, un fenomeno di costume.

  1. Cone lei amo Fiorucci, per la mia generazione è stato un grande creativo e soprattutto un visionario. Andrò sicuramente a visitare la Triennale per vedere questa bella mostra.

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