Dhalia di Beatrice Brandini
Jannis Kounellis Senza titolo, 1978, matita su carta. Courtesy Galleria Christian Stein, Milano
Al Museo Novecento, dal 15 marzo al 9 giugno, possiamo ammirare un’icona dell’Arte Povera: Jannis Kounellis, con una serie straordinaria di disegni realizzati dall’artista tra il 1973 e gli anni Ottanta.
Jannis Kounellis Senza titolo, 1980, china e matita su carta. Courtesy Galleria Christian Stein, Milano
La mostra, con la direzione artistica di Sergio Risaliti e a cura di Dieter Schwarz, ci mostra un Kounellis poetico e fantasioso, suggestivo, opere frutto di sogni e di incubi, di memorie arcaiche e immagini moderne.
Jannis Kounellis Senza titolo, 1980, china e matita su carta. Courtesy Gallery Michael Werner, Berlin, London and New York
Alcuni di questi disegni si legano a quelle che saranno le sue installazioni monumentali, altri sono schizzi di getto, annotazioni istantanee, per questo bellissime; un’occasione per ammirare un diverso aspetto dell’opera di Kounellis.
Sergio Risaliti, direttore Museo Novecento, in conferenza stampa
Le opere sono più di cento, realizzate con china, matita, carboncino, esposti integralmente la prima volta nel 1990, durante un’esposizione curata da Rudi Fuchs dal titolo “La stanza Vede”, al Gemeentemuseum Den Haag dell’Aia.
Jannis Kounellis Senza titolo, 1980, matita, china e penna biro su carta. Courtesy Gallery Michael Werner, Berlin, London and New York
Jannis Kounellis Senza titolo, 1980, china, carboncino e matita su carta. Courtesy Gallery Michael Werner, Berlin, London and New York
È bello come il Museo Novecento valorizzi e proponga il disegno come tecnica, la più vicina all’artista poiché è l’idea iniziale, il suo progetto. I disegni infatti, sono stati protagonisti anche nelle esposizioni dedicate a Henry Moore, Tony Cragg e Jenny Saville.
Jannis Kounellis Senza titolo, 1980, matita su carta. Courtesy Galleria Christian Stein, Milano
Jannis Kounellis Senza titolo, 1980, matita su carta. Courtesy Gallery Michael Werner, Berlin, London and New York
La mostra è anche un’occasione per l’artista di tornare a casa, infatti Kounellis aveva un legame umanistico con la città di Firenze, una relazione nata a partire dagli anni Settanta; celeberrima la sua performance alla Galleria Area di Firenze nel 1975.
Sergio Risaliti e Alessia Bettini in conferenza stampa
“Negli anni Sessanta mi hanno chiamato artista, perché non sapevano come definire un mucchio di carbone. Ma io sono un pittore, rivendico la mia iniziazione nella pittura….” Jannis Kounellis
“Un viaggio nel mondo creativo di Jannis Kounellis attraverso una parte preziosa dei suoi disegni”. Alessia Bettini, vicesindaco e assessore alla Cultura.
Una meravigliosa immagine di Jannis Kounellis nel suo studio
Kounellis ha influenzato molto l’arte del secondo Novecento, molti artisti contemporanei hanno guardato la sua opera traendone ispirazione e confronto, rendendo l’artista greco una dei principali protagonisti dell’Arte Povera. Una bella mostra a chi ama l’arte ma soprattutto la “poesia”.
Buona vita a tutti!
Beatrice