Jeff Koons in Florence: Pluto and Proserpina
“Bunny” di Beatrice Brandini
Chi nei prossimi tre mesi visiterà Firenze, potrà ammirare in Piazza delle Signoria accanto alla copia in marmo del Davide di Michelangelo, una monumentale, spettacolare e scintillante scultura (alta tre metri) in acciaio inox color oro. E’ una delle due opere del progetto Jeff Koons in Florence, da un’idea del sindaco di Firenze Dario Nardella e Fabrizio Moretti, a cura di Sergio Risaliti, organizzata da Mus.e, promossa dal Comune di Firenze.
Conferenza stampa “Jeff Koons in Florence”
Dario Nardella, Fabrizio Moretti e Jeff Koons (insieme all’interprete) alla conferenza stampa
Il sindaco di Firenze Dario Nardella consegna le chiavi della città a Jeff Koons
Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti in conferenza stampa
Scorci della sala delle Udienze in Palazzo Vecchio, sede della conferenza stampa
L’idea di aver accostato la bellezza rinascimentale a quella pop e moderna di Koons è già di per se una grande idea. Firenze, culla del Rinascimento, “opera d’arte“ in ogni suo scorcio, ha bisogno anche di queste iniziative. Ha bisogno di modernità e di confronti che, anche e soprattutto attraverso la cultura, aprono un dibattito e in qualche modo avvicinano l’arte ad un target probabilmente meno accademico e preparato, ma giovane e cosmopolita. Sono stata invitata all’inaugurazione ed ho visto le reazioni di chi, ignaro e “distaccato”, si è trovato davanti quest’opera; turisti, passanti, fiorentini…, nessuno era indifferente, tutti erano sorpresi (che bello poterlo essere ancora…), già questo aspetto è, per tutti coloro che ci hanno lavorato e l’hanno fortemente voluta, sinonimo di un grande successo. Sono orgogliosa di essere stata presente in un giorno così importante!
“Pluto and Proserpina” di Jeff Koons
Veduta laterale di “Pluto and Proserpina” in Piazza Signoria a Firenze
“Pluto and Proserpina” di Jeff Koons, immagine originale stampa
La scultura “Pluto and Proserpina” rappresenta le due figure abbracciate, quasi attorcigliate drammaticamente in un vortice, sublimazione dell’amore, della bellezza ma anche della morte. La superficie specchiante è un “faro” abbagliante in una delle Piazze più belle del mondo, un contrasto interessante e netto con le sculture in marmo e bronzo della piazza stessa. Ispirata alla celebre opera di Gian Lorenzo Bernini il “Ratto di Proserpina” 1621 – 1622, la scultura rappresenta un raffinato gioco di citazioni e rinvii. Tuttavia l’aggiunta di piante vive, che inevitabilmente si trasformeranno giorno dopo giorno, renderanno la scultura unica.
Scorci della sala delle Udienze, Palazzo Vecchio
“Gazing Ball (Barberini Faun)” di Jeff Koons
Jeff Koons in conferenza stampa nella sala dei gigli di Palazzo Vecchio, dietro “Gazing Ball (Barberini Faun)”
“Gazing Ball (Barberini Faun)” di Jeff Koons, sala dei Gigli Palazzo Vecchio
All’interno di Palazzo Vecchio, nella Sala dei Gigli, si potrà invece ammirare “Gazing Ball (Barberini Faun)”, ovvero un calco di gesso del Fauno Barberini di epoca tardo romana, sulla quale l’autore ha aggiunto una sfera specchiante di colore azzurro. Koons con la serie Gazing Ball, quella delle sfere colorate, omaggio alla natia Pennsylvania che il giovane artista vedeva adornare nelle case di periferia, vuole comunicare un messaggio di gioia ma anche di trascendenza. La consapevolezza che la propria mortalità è un pensiero astratto. La sfera deve essere letta come simbolo della perfezione del cosmo, dell’infinito e dell’eterno. Ma anche testimonianza dell’effimera durata della vita, le sfere sono infatti fragili, delicate (in origine in vetro soffiato). E ancora, la sfera come “scoperta”, attraverso la superficie specchiante si da la possibilità a chi la guarda di vedere al di là delle proprie spalle, di scoprire fino agli angoli più lontani….
Gazing Ball (Barberini Faun) di Jeff Koons. Immagine originale
Affacciandomi alla finestra questo è il panorama, mozzafiato!
Piazza della Signoria vista dall’alto
Scorci di Palazzo Vecchio
Scorci di Palazzo Vecchio
David di Michelangelo (copia marmorea, originale nella Galleria dell’Accademia)
L’ultima volta che qualcuno aveva avuto l’onore di avere una sua opera nell’Arengario di Palazzo Vecchio era stato Baccio Bandinelli, e si parla di 500 anni fa….
“Tulips” di Jeff Koons, Museo Guggenheim di Bilbao
“Rabbit” di Jeff Koons
“Balloon Dog” di Jeff Koons, Pinault Collection
Chi conosce il mio lavoro o semplicemente la mia personalità, sa che per me l’arte deve stupire, creare un dibattito, far parlare… ma anche “comunicare benessere”. Per questo mi piace il lavoro di Koons, dietro le sue opere, spesso provocanti e stupefacenti, c’è una sorta di cura per il male del nostro tempo. Un messaggio ludico che fa bene alle nostre anime.
Ispirazione Koons di Beatrice Brandini
Ispirazione Koons di Beatrice Brandini
Jeff Koons
Buona vita a tutti!
Beatrice