“Metamorfosi” di Beatrice Brandini
Jenny Saville davanti alla sua opera monumentale Fulcrum
Dal 30 settembre 2021 al 20 febbraio 2022, Firenze ospiterà una della più grandi pittrici viventi, figura di rilievo nel panorama artistico internazionale, rappresentante di spicco della galleria Gogosian, sostenitore e partner del progetto insieme al Comune di Firenze e a MUS.E.
Conferenza stampa di “Jenny Saville” all’interno del Salone del Cinquecento di Palazzo Vecchio
Jenny Saville “Fulcrum”, 1999 @ Salone Cinquecento Palazzo Vecchio
Jenny Saville con Sergio Risaliti, curatore del progetto
L’esposizione, ideata e curata da Sergio Risaliti (direttore del Museo del Novecento), trasformerà Firenze in raffinato palcoscenico artistico, coinvolgendo alcuni dei maggiori musei della città, come il Museo di Palazzo Vecchio, Museo dell’Opera del Duomo, Museo degli Innocenti e Casa Buonarroti.
Jenny Saville @ Museo Buonarroti
© Jenny Saville. Tutti i diritti riservati, DACS 2021
Jenny Saville @ Museo del Novecento
© Jenny Saville. Tutti i diritti riservati, DACS 2021
Interessantissimo sarà vedere come quest’artista, legatissima all’Italia in cui ha anche vissuto, dialogherà con il prestigio del passato fiorentino. Le sue opere monumentali, dal personale linguaggio figurativo, si confronteranno con i maestri del Rinascimento italiano, fra tutti con i grandi capolavori di Michelangelo.
“Odysseus”, 2020-21 di Jenny Saville @ Museo del Novecento
Jenny Saville @ Museo del Novecento
© Jenny Saville. Tutti i diritti riservati, DACS 2021
Nelle sale del Museo del Novecento, sono esposte una serie importante di dipinti e disegni, che vanno dagli inizi degli anni Duemila fino ad oggi. Nel loggiato esterno del museo sarà aperta una vetrina affacciata sulla piazza, dove potremmo ammirare Rosetta II, un dipinto di grande formato realizzato fra il 2000 e il 2006.
Scorcio della sala espositiva del Museo del Novecento
Trittico di Jenny Saville @ Museo del Novecento
© Jenny Saville. Tutti i diritti riservati, DACS 2021
Nel Salone del Cinquecento è esposta l’opera di maggior impatto e fama, Fulcrum, del 1998 – 99, opera che consacrò definitivamente l’artista. L’ho vista alla conferenza stampa e vi assicuro che è un’opera il cui impatto è fortissimo, anche grazie alla sua collocazione, ovvero quella all’interno dell’imponente salone.
Jenny Saville “Rosetta II”, 2055 @ Museo del Novecento
Jenny Saville “Gestation”, 2017 @ Museo Buonarroti
© Jenny Saville. Tutti i diritti riservati, DACS 2021
In generale il progetto si pone proprio questa sfida, ovvero quella di dialogare, confrontarsi e porsi delle domande anche grazie alla contrapposizione tra antico e moderno, classicità e contemporaneità. Nello specifico, qui gli affreschi realizzati dal Vasari e le sculture di Michelangelo, conversano con quest’opera monumentale, la cui rappresentazione di tre corpi femminili riversi, oppressi o costretti da un drammatico abbraccio, ci trasmette la stessa drammaticità e lo stesso dolore della Battaglia di Anghiari.
Jenny Saville “Study for Pentimenti III”, 2011
© Jenny Saville. Tutti i diritti riservati, DACS 2021
Anche nel Museo dell’Opera del Duomo il dialogo fra la Saville e Michelangelo sarà gratificante. Nella sala dove si conserva la Pietà Bandini (1547 -1555) è esposto un disegno di grande formato, Study of Pietà, realizzato dall’artista londinese dopo un sopralluogo a Firenze nel 2021. Con quest’opera la Saville condanna ogni tipo di violenza umana, il suo messaggio di pietas è drammaticamente attuale.
Anche al Museo degli Innocenti la figura femminile di The Mothers (2011) dialoga con la Madonna col Bambino (1445) di Luca della Robbia e con la Madonna col Bambino e un Angelo di Botticelli (1465). Sono passati 5 secoli ma il messaggio di accoglienza e tutela dei bambini (anche Brunelleschi con il suo progetto – museo accoglieva bambini abbandonati) è ancora universale.
Dario Nardella consegna le chiavi della città a Jenny Saville
Il percorso espositivo di questa straordinaria mostra si conclude a Casa Buonarroti, dove nel luogo della memoria e della celebrazione di Michelangelo, si trovano i disegni della Saville che sono un chiaro omaggio al genio michelangiolesco.
Jenny Saville “Study for the Eyes of Argus”, 2021
Adoro quest’artista da moltissimi anni, considerata l’erede della “Scuola di Londra”, Saville, proprio come Bacon e Lucian Freud, supera il confine fra figurativo e astratto, così come quello fra espressionismo e informale. Le sue immagini sono potentissime, non possono lasciare indifferente chi guarda, talvolta sono un pugno nello stomaco, ma anche quando sono “brutali” sono poetiche e bellissime. Jenny Saville mescola storia dell’arte e archeologia, foto e ritagli di giornali, classicità e cronaca, senza esclusioni di colpi fra la bellezza ma anche degradazione. Per questo le sue opere sono anche straordinariamente moderne.
Jenny Saville, carboncino
© Jenny Saville. Tutti i diritti riservati, DACS 2021
I soggetti dell’artista hanno influenze classiche, i suoi corpi nudi o le sue maternità sono rappresentate in pose che ricordano le stature etrusche o i modelli rinascimentali. Famose sono infatti le sue enormi raffigurazioni di corpi formosi e nudi, dalle pennellate materiche, che ricordano anche le donne tizianesche.
Jenny Saville esplora il corpo umano come se fosse sotto una gigantesca lente d’ingrandimento, e che oggi, ossessionati dall’aspetto fisico, è un pensiero più attuale che mai.
Jenny Saville
Siamo stati colpiti dalla pandemia del Covid in modo inesorabile e drammatico, ma siamo stati capaci anche di grande resilienza… Ecco, secondo me, al di la del suo immenso valore artistico, questo progetto espositivo è importante anche per questo, nei volti e nei corpi di Jenny Saville io ho ritrovato questo messaggio, la capacità di convivere ma anche di reagire alla sofferenza.
Buona vita a tutti!
Beatrice
Grazie per questo ennesimo post di condivisione artistica