“Rita” di Beatrice Brandini
Rita Hayworth in Gilda
Dal 27 dicembre alla Cineteca Milano MIC (Museo Interattivo del Cinema) si tiene Rita Hayworth. La signora di Hollywood, un omaggio a una delle più grandi icone della storia del cinema statunitense.
Poster del film L’inarrivabile Felicità (You’ll Never Get Rich) , 1941
In calendario 8 titoli per ripercorrere la brillante carriera di Rita Hayworth un viaggio segnato da importanti collaborazioni con registi come Charles Vidor (Gilda e Fascino), Orson Welles (La signora di Shangai) e altri ancora, che l’hanno consacrata diva indiscussa dell’epoca d’oro del cinema.
Poster di Gilda, 1946
Il grande successo arrivò proprio con il film Gilda, nonostante che la Hayworth avesse già trentun film al suo attivo e collaborazioni con registi e attori del calibro di Glenn Ford, Howard Hawks, George Cukor, Ben Hecht…, la fama planetaria non l’aveva ancora raggiunta. Di lì a poco diventerà per tutti Gilda, anzi, di più, Gilda l’atomica.
Poster Follie di New York (My Gal Sal), 1942
Nata a Brooklyn nel 1918, Rita Hayworth (al secolo Margarita Carmen Cansino), figlia di un ballerino spagnolo e di un’attrice di origini irlandesi, fin dalla tenera età il padre le insegna a ballare proprio per seguirlo nei suoi spettacoli itineranti.
Sarà infatti la sua grazia innata, la sua conoscenza della danza e la bella voce a permetterle di cimentarsi con successo anche nel mondo del musical, in cui debutta.
Poster La signora di Shangai (The Lady form Shangai), 1947
Ma personalità e bellezza la porranno in un altro piano, separandola completamente dalle attrici apparse sullo schermo fin all’ora, Rita si impone come modello di donna sensuale ed esplosiva (la leggenda vuole che la sua foto in cui interpretava Gilda venisse collocata sulla prima bomba atomica, testata nell’atollo di Bikini), anche se in realtà fu una donna che per tutta la vita cercò solo l’amore.
Poster Trinidad (Affair in Trinidad), 1952
Il suo pudicissimo spogliarello in Gilda fece sognare gli spettatori di tutto il mondo, ma al tempo stesso divenne anche una “trappola”. Dirà infatti: “Vengono a letto con Gilda e si svegliano con me”. Quel ballo in cui sensualmente si sfila un guanto, scuotendo l’indimenticabile chioma rossa, è diventata una sequenza simbolica, nonché iconica. “I’m not very good with zippers, but maybe if i had some help…”
Poster Salomè, 1953
L’attrice muore nel 1987 a 69 anni, collocata al 19mo posto tra le maggiori star del cinema a livello mondiale. La Hayworth in realtà fu a lungo dimenticata e snobbata, dopo la metà degli anni cinquanta si vide assegnare solo parti secondarie e molto spesso di donne alcolizzate; il suo carattere indomito, la sua instabilità emotiva furono bollate come conseguenze della dipendenza dall’alcol, in realtà gli sbalzi di umore e i vuoti di memoria, avevano origine ben diverse, quelle di una malattia diagnosticata solo alla fine, ovvero il terribile il Morbo di Alzheimer.
Rita Hayworth
Ciao Rita, sei stata una delle donne che mi ha fatto sognare fin da bambina (ho decine di biografie su si te); eri bella, brava, forte e indipendente (interpretazione memorabile quella della dark lady in The Lady from Shangai di Orson Welles). Questo è quello che rimane e rimarrà sempre di te.
Buona vita a tutti!
Beatrice