L’abito da sposa, storia e tendenze di uno dei momenti indimenticabili nella vita di una donna.

“Un giorno da ricordare” di Beatrice Brandini

Elizabeth Cator e Michael Bowes-Lyon nel giorno del loro matrimonio, 1928

L’abito da sposa ha, nel corso dei secoli, subito moltissime trasformazioni, come tutta la moda e il costume è infatti stato testimonianza (e forma) dei tempi che lo hanno caratterizzato. Ma ciò che è rimasto indenne nel tempo è senza dubbio il suo fascino.

Le spose di oggi hanno una vastità di proposte che regala loro totale libertà, tuttavia la tradizione rimane, almeno in questo ambito, ancora la parola chiave, dando origine ad abiti meravigliosi che auspicano a far sentire le donne delle Principesse.

Fra i marchi che amo di più per i vestiti da sposa c’è senza dubbio lo spagnolo Pronovias, che realizza abiti da sogno, cercando di soddisfare le esigenze più diverse, per questo le loro collezioni sono molto ampie, il cui comune denominatore rimane però la classe e la raffinatezza.

La Regina Vittoria II ritratta nel giorno del suo matrimonio, 1840

Si attribuisce alla Regina Vittoria II d’Inghilterra l’usanza, diventata popolare, di indossare un abito bianco il giorno del suo matrimonio. In quel periodo, si parla del 1840, le classi più agiate usavano vestirsi con abiti più colorati e sgargianti, quelle più povere con colori scuri, in modo da poter riutilizzare l’abito in altre occasioni. Ma la Regina Vittoria volle puntare sulla semplicità, rompendo le regole e dando un forte messaggio di amore e sobrietà. Sicuramente questo episodio contribuì a diffondere questa tradizione, tanti infatti furono i dipinti celebrativi che la ritrassero con il suo abito bianco (in quell’epoca non esistevano ancora le macchine fotografiche), da allora le spose dell’alta società indossarono il bianco nel giorno delle loro nozze.

Il Capitano Howard Green con Miss Irene Harman nel giorno del loro matrimonio, 1928

Grace Kelly nel 1955, l’abito era stato disegnato da Helen Rose, costumista delle MGM. Una fiaba e un sogno, forse la sposa più bella di tutte.

Da quell’evento sono passati secoli (letteralmente), ma il giorno del proprio si rappresenta ancora come una delle cose più emozionanti della nostra vita; l’abito da sposa che scegliamo è un qualcosa che va oltre la sua funzione decorativa ed estetica, nel vestito nunziale ci sono simboli e motivazioni, sogni e aspettative, l’inclinazione della propria personalità e del  messaggio che vogliamo dare.

Mick Jagger e Bianca Jagger, Maggio 1971. Quando si dice avere “physique du rôle”, in questo caso vale per entrambi gli sposi.

Il Principe Carlo e Diana Spencer, Luglio 1981, forse il matrimonio più mediatico nella storia. Sfortunato epilogo per una delle principesse più amate al mondo.

Già dal Medioevo la scelta dell’abito da sposa significava affermare il proprio status, unire interessi politici ed economici fra famiglie più abbienti, per questo doveva essere molto prezioso, realizzato con stoffe pregiate dai colori sgargianti. Per i Romani era giallo, nel Medioevo rosso, nel Rinascimento oro, in epoca napoleonica pastello… Oggi fortunatamente siamo più liberi e le aziende di moda che si dedicano con incanto a questa tradizione, ovvero la realizzazione di abiti per il matrimonio, possono dare sfogo alla loro creatività. 

Solange Knowles e Daniel Smith, 2004. Grande personalità, grande carisma per la sorellina meno nota di Beyoncé.

Il Principe William, duca di Cambridge e Catherine Middleton, Aprile 2011. Coppia regale con la volontà di essere una coppia “normale”, soprattutto grazie alla sposa che sembra essere davvero una bella persona.

Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo, Agosto 2015. Una coppia bellissima a cui auguro tanta felicità, anche perché la famiglia Casiraghi spesso non l’ ha avuta.

Anche la foggia ha subito trasformazioni, a inizio Ottocento l’abito da sposa era in stile impero, da metà a fine Ottocento diventa più tradizionale, stretto al punto vita con la gonna ampia. A inizio Novecento l’abito comincia ad essere utilizzato solo per il giorno del matrimonio, dando origine alla “moda da sposa”. Negli anni Dieci le spose indossando uno strascico lunghissimo e l’abito è piuttosto fluido. Tra gli anni Venti e i Trenta diventa invece corto, nessun velo ma indossato con una semplice cloche, la fautrice di questa modernizzazione non poteva essere che Coco Chanel. Dagli anni Trenta in avanti torna ad essere “classico”, a sirena con un velo lungo. La guerra degli anni Quaranta rallenta questa trasformazione e l’abito viene prestato o noleggiato. Negli anni Cinquanta Christian Dior crea il “new look”, ovvero spalle scoperte, valorizzazione del seno e del punto vita, con l’ampiezza delle gonne che diventa importante. Dagli anni Sessanta la donna acquista più consapevolezza, l’avvento del femminismo sposta l’attenzione dal romanticismo alla libertà, ci si sposa come si vuole, indossando pantaloni, tuniche, cappelli a tesa larga.

Il Principe Harry e Meghan Markle, Maggio 2018. La realizzazione di un sogno (e di una storia) che sembrava impossibile.

Ho disegnato alcune fra le fogge più significative nel corso di un secolo di moda da sposa.

Un abito da sposa degli anni ’20, di Beatrice Brandini

Un abito da sposa degli anni ’30, di Beatrice Brandini

Un abito da sposa degli anni ’40, di Beatrice Brandini

Un abito da sposa degli anni ’50, di Beatrice Brandini

Un abito da sposa degli anni ’60, di Beatrice Brandini

Un abito da sposa degli anni ’70, di Beatrice Brandini

Ricorda infine di non scegliere l’abito da sposa in base alle mode, o peggio, cercando di emulare qualcuno, l’abito da sposa, più di qualsiasi altro indumento, deve essere qualcosa di intimo e personale, qualcosa che ti faccia sentire a tuo agio e che valorizzi la tua bellezza e la tua felicità in un giorno davvero speciale. 

Alcune immagini delle spose più belle viste al cinema

“Cenerentola a Parigi” (Funny Face)

Se stai cercando un abito da sposa corto in pizzo, per esempio quello giusto puoi trovarlo sul sito di Pronovias. Se la tua fisicità te lo consente sono deliziosi, ricordano quelli degli anni sessanta, ti sentirai un po’ Twiggy un po’ Audrey Hepburn. 

“The Sound of Music” (Tutti insieme appassionatamente)

“Twilight”

“Sex in the City”

“La seconda prova” di Beatrice Brandini

“Una donna raramente chiede consigli prima di acquistare i suoi abiti da sposa” Joseph Addison (1672 – 1719) 

“Perché un matrimonio funzioni bisogna innamorarsi tante volte, ma sempre della stessa persona.” Mignon McLaughlin

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

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