“Homme” di Beatrice Brandini
Z ZEGNA
Alla Fortezza da Basso si è appena conclusa la 95esima edizione di Pitti Uomo, lasciando il testimone a Milano dove domenica sono iniziate le sfilate di moda maschile.
Come sempre l’intera catena manifatturiera tessile italiana (e non) ha dimostrato di essere in ottima forma, presentando incredibili collezioni per stile, materiali, innovazione, idee.
Ho scattato solo poche foto di cose che mi sono particolarmente piaciute in fiera, immagini dalle passerelle di Milano e tendenze che ho sviluppato per lavoro (nella seconda parte), il tutto servirà ad individuare quali saranno i trends più forti per l’Autunno Inverno 2019 – 2020.
Z ZEGNA – Bellissima collezione, perfetta nell’estetica e nella scelta dei tessuti/dettagli che combinano benissimo tradizione, qualità e innovazione. L’installazione ci proiettava in una città futuristica (e-City), dove spazio e natura finalmente potranno coesistere in armonia e bellezza. Anche questa collezione è la dimostrazione di come tecnologia e sartorialità possano dare vita a proposte intelligenti e funzionali. L’ispirazione era il mondo del cycling in una dimensione urbana. Tessuti tweeds, lane TECHMERINO Wash&Go, ma anche nylon e tessuti tecnici. I colori sono grigi, verdi, kaki e inaspettati tocchi di arancio.
Z ZEGNA
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Paul & Shark Yachting – Anche questa è sempre una bella conferma, un brand che nelle sue collezioni sintetizza due concetti chiave: performance e Heritage. Interessanti i tessuti all’interno del brevetto Typhoon 20000, tessuti impermeabili e antivento anche in condizioni atmosferiche estreme. Continua anche la collaborazione con Nick Wooster, felice connubio fra stravaganza e tradizione.
Paul & Shark Yachting
Paul & Shark Yachting
Paul & Shark Yachting
Lardini – Brand che presenta sempre cose molto belle, ben fatte, con una cura nei tessuti e piccoli dettagli senza uguali.
Lardini
Lardini
K WAY – Interessanti tutte le proposte in fiera. Un classico di quando ero bambina che ha saputo reinventarsi e stupire, diventando un capo iconico cult ed un vero “must have”.
K WAY
K WAY
K WAY
K WAY
Best Company – Felpe che hanno caratterizzato gli anni Ottanta, forse uno dei primi esempi di delirio nei confronti di un capo casual e di derivazione sportswear. Sembra avere una seconda giovinezza, rispettando il proprio DNA in qualità ed estetica.
Best Company
Ellesse – Un’altra icona degli anni Settanta – Ottanta. Quando il tennis era uno sport di élite e i marchi che lo vestivano erano molto raffinati nella loro semplicità, l’affezione era soprattutto al brand e a quello che evocava. Il rilancio di Ellesse va proprio in questa direzione.
Ellesse
Ellesse
Ellesse
Japanese White Leather Project. Belle proposte, concettuali e avanguardistiche, dove la pelle viene trattata come un tessuto.
Midorikawa Ryo (shoes)
Japanese White Leather Project – Midorikawa Ryo (shoes) – Kozaburo (jacket)
Bemberg – Asahi Kasei, con il loro meraviglioso tessuto di origine naturale, il Cupro, che si sposa perfettamente con qualsiasi foggia. Un tessuto confortevole, biodegradabile, resistente, traspirante. Ma soprattutto un tessuto che rispetta l’ambiente, il cui processo produttivo cerca di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale. “A continuous journey to be better” (“Un continuo viaggio per essere migliori”) Asahi Kasei Fibers.
Allestimento e stand Bemberg – Asahi Kasei
Allestimento e stand Bemberg – Asahi Kasei
Il prossimo post sarà focalizzato sulle passerelle milanesi e su trends che ho sviluppato personalmente.
Buona vita a tutti!
Beatrice
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