Locandina della mostra Baj chez Baj @ Palazzo Reale
Robot di mio figlio
A cent’anni dalla sua nascita, Milano sta per celebrare (Palazzo Reale, 8 Ottobre 2024 – 9 febbraio 2025), uno dei più grandi artisti del Novecento: Enrico Baj.
Un’opera di Enrico Baj
Il progetto a cura di Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj, raccoglie oltre cinquanta opere che vanno dagli anni Cinquanta al Duemila, attraversando tutte le fasi di ricerca e sperimentazioni che hanno caratterizzato l’opera dell’artista.
Un’opera di Enrico Baj
Enrico Baj nasce a Milano nel 1924, si forma all’Accademia di Brera e nel 1951 dà vita al Movimento Arte Nucleare con Sergio Dangelo e Gianni Dova. Successivamente aderisce a numerosi movimenti artistici d’Avanguardia, sempre con la stessa attitudine disincantata sul potere della società.
Berenice, opera di Enrico Baj, 1960
I collage plurimaterici sono il tema più iconografico rappresentato da Baj, una forma di espressione che vuole essere gioia ma anche critica, genio e irriverenza, caratterizzata dai suoi esseri grotteschi e bizzarri che, dietro l’apparenza ludica, nascondono e denunciano gli aspetti meschini dell’umanità, come la guerra e i soprusi.
Parata a sei, opera di Enrico Baj, 1964
La bella mostra che Palazzo Reale dedicherà al maestro milanese sarà anche un’occasione per vedere i capolavori di Baj ma anche i grandi testi dei più importanti pensatori del Novecento che lo hanno conosciuto, come André Breton, Italo Calvino, Umberto Eco, sottolineando la grande passione per la letteratura che Baj ha addirittura esplorato con la scrittura di testi e la realizzazione di libri illustrati.
“La Pittura è una via – una via che ho scelto – verso la libertà. E’ una pratica di libertà”. Enrico Baj.
Enrico Baj nel suo studio
Lily di Beatrice Brandini
Sarà meraviglioso immergersi in questo mondo “incantato” caratterizzato da generali, dame, parate e militari. E comprendere come Baj sia stato preveggente, la paura e lo smarrimento verso il futuro sono le stesse che proviamo noi, con la differenza che la storia non c’ha insegnato granché, né resi più saggi.
Buona vita a tutti!
Beatrice