Banner MilanoUnica TENDENZE Primavera – Estate 2021
Tropical Rave in Mexico City, Mood di Beatrice Brandini
Sempre molto interessante l’incontro con MilanoUnica relativo alle tendenze per la Primavera / Estate 2021. Oltre alle belle proposte dei fornitori coinvolti (è stupefacente come ogni sei mesi sperimentino e realizzino soluzioni nuove, parlo di disegnature, di texture, di accessori…), questa volta si parlava anche di sostenibilità, attraverso una tavola rotonda caratterizzata da grandi players.
GEN Z_GEN FUTURE: CULTURE TRIBES 5.0 era il leitmotiv di questa edizione, l’abbreviazione di Generazione Z, ovvero l’appellativo che antropologi, sociologi e psicologi hanno dato alla generazione di nativi digitali, i post Millenials, formata da individui nati a partire dal 1997.
Quindi la generazione del futuro (Gen Future), la prima che fin dalla nascita ha usato internet e per la quale la struttura cognitiva e la verbalizzazione passano attraverso la tecnologia (5.0).
Una generazione iper connessa, che vive con e attraverso la rete ogni tipo di relazione ed esperienza. Per studiare, per socializzare, per acquistare, per divertirsi e svagarsi.
Una generazione anche molto più consapevole e attenta su tematiche come quella sull’ambiente. E questa generazione, la Gen Z, quella che ha fatto nascere un sentimento Green, quello stesso sentimento che MilanoUnica ormai da tempo si impegna a diffondere e condividere.
Quello sulla sostenibilità, non è più argomento di pochi, ma responsabilità di tutti.
Il direttore artistico di MilanoUnica, Stefano Fadda, ha così unito futuro e passato, peculiarità di tribù a Nord e a Sud del mondo con le nuove generazioni (si muovono e riconoscono in maniera tribale anche gli adolescenti, attraverso riti, mode, passioni, slang..), immaginando tre scenari e in tre luoghi “simbolo”: Mexico City, Los Angeles e Papua Nuova Guinea.
Tropical Rave in Mexico City, Mood di Beatrice Brandini
Tropical Rave in Mexico City
Tropical Rave in Mexico City, Mood di Beatrice Brandini
Il primo tema: Tropical Rave in Mexico City, mescola la ritualità messicana con la musica techno dei rave party. Protagonista la natura e i colori, ma anche l’ironia. Frange, Fettucce, Reti sovrapposte, Materiali lucidi, Tessuti laserati e sfrangiati, Maglie metalliche. Colori acidi e flou, come il fucsia, il giallo, il verde. Stampe e accessori in 3D.
British Clubbing in Papua, Mood di Beatrice Brandini
British Clubbing in Papua
Il secondo tema è: British Clubbing in Papua, quello che mescola l’artigianato del popolo del fuoco con l’artigianato tradizionale e sartoriale britannico. Confort ed eleganza; tessuti naturali e grezzi si mescolano con quelli hi-tech. Tessuti madras e check. Interventi artistici hand made su tessuti. Intrecci tridimensionali di trama e ordito; accessori con effetto plastico e gommato. Colori ocra, grigio polvere, rosa geranio, uva e argento metallizzato.
Indian Chili out in L.A., Mood di Beatrice Brandini
Indian Chili out in L.A.
Indian Chili out in L.A., Mood di Beatrice Brandini
Indian Chili out in L.A.
Indian Chili out in L.A., Mood di Beatrice Brandini
Indian Chili out in L.A.
Indian Chili out in L.A., Mood di Beatrice Brandini
L’ultimo tema: Indian Chili out in L.A., unisce Maharajah e surf, dando origine ad uno stile più decorativo. Appeal vegano, olistico, naturale. Colori freddi e polverosi, ma anche più caldi come il tocco Metal del rame metallizzato. Verde pavone, rosa pallido, giallo speziato. Nappe, jais, piume, applicazioni plastificate. Accessori realizzati con tecnica embossig. Tessuti di cotone, garze, denim, tessuti lavorati come tweed estivi.
Scorcio della Fabbrica Orobia
Alla Fabbrica Orobia, oltre alla presentazione delle tendenze, sono intervenuti anche dai grandi professionisti della moda, per parlare del rapporto tra sostenibilità e creatività come Emanuele Farneti, direttore di Vogue Italia e l’Uomo Vogue; Claudia D’Arpizio, partner Brain & Company, Luxury Goods & Fashion, Giusi Ferré, importante giornalista di moda e costume del Corriere della Sera; Rankin, talentuosissimo e famosissimo fotografo di moda, nonché co-fondatore di Danzed & Confused; Luca Sburlati, CEO di Pattern SpA, e Ercole Botto Poala, Presidente di Milano Unica. Il progetto di sostenibilità è stato lanciato da Milano Unica nel 2017.
“Sostenibilità – ha detto Ercole Botto Poala – vuol dire, per le aziende, investire per migliorare la produzione, per controllare i processi e ridurre gli sprechi. Il concetto però deve estendersi a tutta la filiera e arrivare al consumatore i cui acquisti devono essere consapevoli”.
Ercole Botto Poala e Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda
Stefano Fadda, direttore artistico di Milano Unica
Slide sul tema della sostenibilità dalla presentazione di Claudia D’Arpizio
Emanuele Farneti, direttore di Vogue Italia e l’Uomo Vogue, moderatore dell’incontro
Luca Sburlati, CEO di Pattern SpA
Slide dalla presentazione di Claudia D’Arpizio
Concludo con questa slide molto efficace, sicuramente è questa l’arma (e RISORSA) più grande che ha l’industria tessile italiana rispetto ai competitors, ovvero la sua realtà fatta di eccellenze, l’ereditarietà di un lavoro tramandato da generazioni in generazioni, e il suo know how, un patrimonio inestimabile che ci invidia tutto il mondo.
Buon lavoro Presidente, Buon lavoro aziende italiane, il compito non è facile ma il risultato vale il sacrificio.
Buona vita a tutti!
Beatrice
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