Musica e Moda, una chimica speciale!

“Marianne (mora)”  di Beatrice Brandini

Ho già ampiamente parlato di come arte e cinema influenzano la moda. Però ancora non avevo dedicato un post ad un altro importantissimo mondo che da sempre contamina la moda (e non viceversa) con effetti sorprendenti. Questo mondo è quello della musica.

Cher e Gianni Versace

Pensiamo come sarebbe stato l’universo senza aver conosciuto e ammirato Elvis, David, Freddy, Elton, Prince….? Innanzitutto sarebbe stato privato dei capolavori che questi artisti sono stati capaci di regalarci e che accompagnano le nostre vite da sempre e per sempre.  Poi sicuramente sarebbe stato un mondo più noioso, anche per il loro modo di vestirsi, e quindi per la moda.

David Bowie e Jean Paul Gaultier

David Bowie e Givenchy

Gran parte del nostro modo di vestire è stato influenzato dalla musica,  se non ci fossero stati le grandi pop stars, i cantautori più intimisti. i rapper, sicuramente ci saremmo vestiti diversamente, e, soprattutto, non avremmo conosciuto certe fogge, certe eccentricità, che sono entrate di diritto nell’immaginario collettivo e che, spesso, sono state accolte negli uffici, nelle scuole, nelle strade di tutto il mondo.

Elton John e Gucci

Elton John e Gucci

Pensiamo alla lingerie a vista che una certa Madonna ha sdoganato agli inizi degli anni novanta, il giubbotto di pelle portato quotidianamente come faceva Lou Reed, gli occhiali scuri di Bob Dylan, i pantaloni a zampa con giacche ricamate e un pò cowboy di Elvis…, insomma abiti che abbiamo amato e indossato, secondo le epoche di appartenenza, e che sicuramente hanno cambiato il nostro modo di approcciarci agli altri e alla vita.

Jimy Hendrix e Gucci

Mick Jagger e Miu Miu

Se poi guardiamo più indietro, è stata proprio la musica, o prevalentemente essa, a  disinibire la sartorialità, quell’eleganza anche un pò troppo classica, caratterizzata da giacche e completi, da abiti in grisaglia o tweed, tailleur, uniformi scolastiche… chi si veste più in questo modo? Chi è stato l’artefice di tutto questo? Benefattrice o colpevole, a seconda dei punti di vista, è stata proprio la MUSICA.

Prince – Prada e Christian Siriano

Prince e Alexandre Vauthier

Michael Jackson un pò punk e un pò barocco, i Sex Pistols, dagli atteggiamenti devianti a dagli indumenti sporchi, gli Wham! celebrano l’edonismo degli anni ottanta, in cui gli uomini non si vergognavano più di usare l’autoabbronzante, di ossigenarsi i capelli. Jimmy Hendrix con i suoi gioielli navajo e foulard psichedelici dai disegni Paisley. E ancora i Nirvana, che hanno inventato lo stile grunge; i rapper, fra tutti, cronologicamente, Tupac Shakur, con le loro pesanti e appariscenti collane d’oro, abiti firmati a testimonianza di un riscatto sociale.

Madonna e  Jean Paul Gaultier

Kurt Cobain –  Junya Watanabe e Comme des Garçon

Pertanto, proprio come la moda, i musicisti che smettono di vestirsi come studenti al ballo della scuola, adottando stili netti e individuali, vengono notati e portano un messaggio, ancor prima di iniziare a cantare/suonare.

Aries e Tupac e Balenciaga

Nelly, Eminem e Nas – Walter Van Beirendonck

In fondo la musica fa sognare, innamorare, ma è anche un inno di contestazione, portatrice, talvolta, di messaggi sociali o culturali molto potenti. John Lennon iniziò con i Beatles, per poi diventare Lennon. I completi di Carnaby street lasciarono il passo alle uniformi militari (pacifismo e opposizione alla guerra del Vietnam) o addirittura alla nudità, come protesta universale.

E mi chiedo, se i Mäneskin, peraltro molto talentuosi, non sfoggiassero quei look, sarebbero ugualmente sulle copertine di mezzo mondo? Forse ancora una volta l’abito non fa il monaco… ma aiuta!

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

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