Niki the Saint Phalle, fontana nel Giardino dei Tarocchi, Garavicchio
“La Tentatrice” di Beatrice Brandini
Niki the Saint Phalle è annoverata come una delle esponenti (unica donna) del Nouveau Realism, una delle prime artiste che ha usato l’arte come monito antirazzista e a favore delle minoranze (femminista ante litteram, prima del girl power e delle riot grrrl). Dotata di una grande personalità creativa, ci ha lasciato opere fantastiche che ci regalano gioia e felicità.
Opera di Niki the Saint Phalle
Niki the Saint Phalle nella copertina di Vogue (1952) e di Elle (1946)
Niki the Saint Phalle nasce in Francia da una famiglia aristocratica che le permetterà di viaggiare e conoscere il mondo. Interessata all’arte nelle sue innumerevoli declinazioni (letteratura-scrittura, teatro-recitazione, arte-pittura), la giovane Niki posa anche come modella per riviste come Elle o Life, e recita in alcuni film. Ma è a seguito di una fragilità emotiva che scoprirà ed userà la pittura come terapia e che da lì, fortunatamente per noi, non abbandonerà più.
Niki the Saint Phalle
Giardino dei Tarocchi (Il Mago) opera di Niki the Saint Phalle
Particolari nel Giardino dei Tarocchi
La prima personale è del 1956 in Svizzera dove incontrerà Jean Tinguely, colui che diventerà il suo secondo marito e con il quale darà vita a delle opere eccezionali, come il capolavoro (non solo per me) del Giardino dei Tarocchi a Garavicchio, in Capalbio, nella Maremma Toscana.
Niki the Saitn Phalle “Shooting Paintings”
Una delle sue prime “performance” è i “Tiri” o Shooting Paintings, ovvero azioni in cui pubblico e artista “collaborano” potendo sparare con una carabina su rilievi di gesso in cui all’interno si trovano dei sacchetti di pittura, colpendoli avviene un esplosione che fa fuoriuscire il colore. Ma quegli stessi spari, si scoprirà più tardi, possono essere anche un segno di rabbia e protesta, soprattutto nei confronti del padre, un uomo che per i comportamenti avuti nell’infanzia di Niki, non meriterebbe alcun perdono.
Sculture di Niki the Saint Phalle
Con Robert Rauschenberg, Jasper Johns e Jean Tinguely partecipa al concerto Variations II di John Cage presso l’ambasciata americana di Parigi.
“Hon-Lei” scultura di Niki the Saint Phalle
Dal 1965 esplora l’universo femminile rappresentandolo con figure a grandezza naturale. Queste opere diventano le Nanas, imponenti sculture che l’hanno resa famosa e che sono un po’ il suo “marchio di fabbrica”. Colorate e prorompenti, su carta o materializzandosi in sculture, raggiungono la sua apoteosi in la “Hon” (che significa “Lei” in svedese, chiamata così in onore del paese che commissionò e ospitò l’opera, Stoccolma), una monumentale scultura lunga 28 metri, alta 6 e larga 9, in cui una donna distesa sulla schiena è nell’atto di partorire. I visitatori potevano osservare la scultura entrando nella sua vagina! Attraverso una serie di scale e scalini, si poteva raggiungere una terrazza, sopra il pancione, da cui si godeva di una vista panoramica.
Opere nel Giardino dei Tarocchi, Gravicchio (Capalbio, Grosseto)
“La scelta”, Giardino dei Tarocchi
Opere nel Giardino dei Tarocchi, Gravicchio (Capalbio, Grosseto)
Ma la sua creazione più bella e completa è quella che realizza a Garavicchio, ovvero il Giardino dei Tarocchi. Opera ispirata al Parco Güell di Gaudi in Barcellona, in cui, 22 sculture (alcune abitabili) prendono spunto dagli arcani maggiori dei Tarocchi, come l’Imperatrice, la Temperanza, la Forza, il Mondo, ecc. . Queste magnifiche sculture, costruite in cemento armato, sono poi ricoperte di splendidi mosaici realizzati con specchi, ceramica, vetro, bassorilievi.
“Buddha” di Niki the Saint Phalle
Scultura di Niki the Saint Phalle
La stessa Niki dichiarò che quel giardino fu realizzato con AMORE, FOLLIA, ENTUSIASMO e FEDE, tutti aspetti indispensabili per creare qualcosa di unico, meraviglioso e MAGICO!
Niki de Saint Phalle dal film Daddy, 1972. © Peter Whitehead
«Gli uomini sono molto inventivi. Hanno inventato tutte queste macchine e l’era industriale, ma non hanno nessuna idea di come migliorare il mondo». Niki de Saint Phalle
“Corpo di Tentatrice” di Beatrice Brandini
Alcuni outfit che probabilmente sarebbero piaciuti a Niki, di Beatrice Brandini
Penso che tu sia stata comunque felice, che non sia sempre stato facile (ma per chi lo è?), forse sapere di aver lasciato tanta bellezza ti ha ripagato da tutto, fatica e sofferenze comprese. Grazie Niki, saresti stata un’amica che avrei voluto avere.
Buona vita a tutti!
Beatrice
Spettacolo……