Per la prima volta a Firenze le opere di Louise Bourgeois.

Poster della mostra Louise Bourgeois in Florence

In the Canvas di Beatrice Brandini

Una delle più importanti protagoniste dell’arte del XX e XXI secolo, Louise Bourgeois, sarà celebrata a Firenze con due eccezionali mostre: Do Not Abandon me e Cell XVIII (Portrait) presso il Museo Novecento e il Museo degli Innocenti, dal 22 giugno al 20 ottobre 2024.

Louise Bourgeois Pregnant Woman, 2008

Il progetto Louise Bourgeois in Florence organizzato e coordinato dal Museo Novecento, porta in città un’artista che molto più di altri ha indagato sulle complesse dinamiche della psiche umana. 

Louise Bourgeois Umbilical Cord,  2003

Un’infanzia, quella dell’artista, segnata da un rapporto complicato con la famiglia e da traumi che l’hanno influenzata profondamente, la Bourgeois ha affermato spesso che il processo creativo era una forma di esorcismo, un modo per ricostruire ricordi ed emozioni al fine di liberarsi da loro stessi.

Louise Bourgeois The Feeding, 2007

Louise Bourgeois (Parigi 1911 – New York 2010)  indaga su emozioni universali come la solitudine, la gelosia, la rabbia e la paura, fili conduttori ed elementi autobiografici del suo lavoro, spesso esorcizzati e trasformati in metafore.

La mostra Do No abandon Me, curata da Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti in collaborazione con The Easton Foundation, è stata pensata e strutturata in stretto dialogo con l’architettura delle Ex Leopoldine, complesso gestito per secoli da una comunità tutta al femminile. Il titolo della mostra fa riferimento alla paura più grande dell’artista, ovvero quella dell’abbandono, un timore che nasce fin dall’infanzia, dal complicato rapporto doppio tra madre e bambino.

Louise Bourgeois CELL XVIII (PORTRAIT), 2000

Il rosso è uno dei colori preferiti dalla Bourgeois, usato ricorrentemente nel suo lavoro, ricorda i fluidi corporei come il sangue e il liquido amniotico. Così come il ragno che rappresenta per l’artista il simbolo della figura materna può essere letto in una chiave positiva, ovvero come un elemento intelligente, che si adopera per proteggere i piccoli procurando loro cibo e una casa (la ragnatela), ma anche come una presenza minacciosa e inquietante, qualcosa di cui abbiamo paura.

Louise Bourgeois Spider 2000

Più di cento le opere dell’arista in mostra, tra cui molte su carta, tra gouche e disegni, oltre a sculture di varie dimensioni e di vari materiali, come stoffa, bronzo, marmo ecc. Molto attesa e sicuramente fra le cose più fotografate, Spider Couple del 2003, una delle creazioni più celebri ed emblematiche della Bourgeois, che è stata installata nel cortile del Museo.

   

Due bellissime immagini di abiti ragnatela. A dx foto di Horst P. Horst

Il Museo del Novecento compie dieci anni, un polo espositivo che non si è mai fermato. In questo arco di tempo ha cercato, con una costante ferocia (nel valore più alto e positivo di questa parola), di diffondere un linguaggio moderno e contemporaneo nella nostra bella Firenze. Città spesso troppo incentrata su stessa (beata dei fasti di un tempo) proprio come una donna bellissima poco consapevole dell’aspetto che ha avuto la fortuna di avere, ma che con il passare del tempo, inevitabilmente, dovrà rivedere,  dedicando ad esso un’attenzione maggiore.

Louise Bourgeois

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

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