Manifesto: ”Picasso e la modernità spagnola”
“Dora” di Beatrice Brandini
A Firenze, in Palazzo Strozzi, c’è una interessante mostra dedicata a Picasso: “Picasso e la modernità spagnola”. Parlare di Picasso è fin troppo facile (o difficile, secondo i punti di vista e le aspettative che si hanno), certamente si rischia di banalizzare una figura molto complessa.
Pablo Picasso: “Tutti i bambini sono degli artisti nati, il difficile sta nel restarlo da grandi”
La mostra di Firenze mette in relazione il grande maestro con altri importanti artisti spagnoli, come Miro’, Salvator Dali’, Juan Gris, Julio Gonzalez, ecc., confrontando le loro opere e le loro influenze, la loro ricerca, la relazione con la storia. In questa esposizione possiamo ammirare alcuni fra i più celebri capolavori di Picasso, come il Ritratto di Dora Maar, la Testa di cavallo e il Pittore e la modella e soprattutto (per me bellissimi!) i disegni preparatori studiati e usati per uno dei più grandi capolavori dell’arte di sempre: Guernica.
Picasso: “Il Pittore e la modella”, 1963. Collezione del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofìa, Madrid
Salvador Dali’ “Arlecchino”, 1927. Collezione del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofìa, Madrid
Nelle opere di Picasso c’è tanto, c’è tutto…, c’è erotismo, la positività e solarità catalana, ma anche l’oscurità della tragedia umana, l’inquietudine interiore che non abbandonerà mai l’artista.
Picasso “La vita”, 1903. Museum of Art, Cleveland. Periodo Blu
Picasso “Famiglia di acrobati con scimmia”, 1905. Goteborg, Kunstmuseum. Periodo Rosa
Picasso “Autoritratto”, 1907. Galleria Nazionale, Praga. Periodo Arte Negra
Picasso “Les demoiselles d’Avignon, 1907. MOMA, New York. Arte Negra e preludio del Cubismo
Infatti tutte le fasi artistiche che l’hanno caratterizzato, i famosi periodi, come quello Blu, Rosa, dell’Arte Negra, Cubista ecc. sono frutto di ricerca inesorabile e voce di un sentire personale. Il Periodo Blu è la tonalità cromatica che diventa dimensione sacra ed esalta la disperazione dei personaggi rappresentati (la morte suicida di un amico nella vita dell’artista). La vena desolante del precedente periodo lascia spazio ad un’atmosfera più serena, rappresentata dal Periodo Rosa. Di questo periodo sono personaggi come ballerine, attori, acrobati (Picasso vive per la prima volta un’importante storia d’amore). L’Arte Negra, scoperta nel secondo decennio del Novecento, in cui si identificava la scultura africana e quella proveniente dalle isole dell’Oceania, in particolare dalla Polinesia, per Picasso è ritorno alla semplicità, alla purezza delle forme (periodo che rappresenta l’anticamera del Cubismo). Il Cubismo è la ricerca di una nuova prospettiva. Volti e corpi si contorcono in relazione al tempo e allo spazio (Picasso frequenta artisti come Braque, studia Cézanne, a cui viene dedicata un importante retrospettiva dopo la morte) ….
Picasso “Ritratto di Olga in poltrona“, 1917. Musée National Picasso, Parigi.
Picasso “Il sogno”, 1932. Collezione Mrs. Victor W.Ganz, New York.
Picasso ha stravolto la concezione (e percezione) dell’artista. Prima di lui nessun maestro aveva conosciuto la sua popolarità, una popolarità che prima di allora si attribuiva solo ai divi del cinema, dello sport o della musica. Godeva della simpatia del pubblico, era scaltro, mercante di se stesso, ma tutto era comunque frutto di naturalezza e spontaneità. In fondo è ciò che lo rendeva “speciale”. L’amore per Picasso è anche questo (oltre alla sua immensa bravura), gli riconosci difetti e fragilità, goliardie e umane debolezze, ma alla fine “tifi” per lui. “Che cos’è l’arte? Se lo sapessi, mi guarderei bene dal dirvelo”. Ecco Picasso e la sua capacità di beffarsi del prossimo, di prenderlo in giro, grazie alla consapevolezza della propria grandezza e “potenza”.
Picasso “ Ritratto di Dora Maar”, 1937. Musée National Picasso, Parigi.
Picasso “Françoise” e “Tete de Femme”, 1946
Molto importante fu il ruolo delle donne nella sua vita e, conseguentemente, nella sua arte. Infatti ad esse ha sempre dedicato innumerevoli ritratti, ad ogni nuovo amore corrisponde un nuova fase creativa. Fin dai tempi di Fernande Olvier a cui è dedicata una testa in bronzo, il cubismo che prende forma in scultura. Olga Kokhlova è il ritorno alla classicità. Marie-Thérèse Walter, bionda e sensuale, è la dormiente e l’Arianna della serie di incisioni dedicate al mito del Minotauro. Dora Maar artista e fotografa, Picasso vede in lei l’immagine della “donna piangente”, soggetto sfruttato per pittura, disegni, incisioni. E ancora Françoise Gilot, il cui incontro determinerà una fervida attività di ceramista. Picasso la definirà donna fiore e la rappresenterà in centinaia di opere. Infine Jacqueline Roque, la donna sfinge, corrispondente all’ultima fase produttiva dell’artista.
Picasso “Ritratto di Jacqueline con fiori”, 1953.
Nella vita e nell’arte Picasso è stato ingordo, insaziabile, incontentabile…, alla continua ricerca di rinnovamento, una ricerca ostinata e critica anche verso se stesso, che, nonostante la consapevolezza del suo talento, significa anche mettersi in discussione, atteggiamento che solo i più grandi sono in grado di avere.
Picasso “Ragazza davanti allo specchio”, 1932. MOMA, New York
Picasso è stato un gigante e con il suo cammino artistico l’umanità non può che ringraziarlo per aver reso il mondo più bello, anche in un senso meno classico e banale. Un cataclisma per l’arte e direi per tutta la società moderna.
“Nulla può essere fatto senza la solitudine. Mi sono creato una solitudine che nessuno sospetta”. Pablo Picasso
“Per mia disgrazia, o forse per mia fortuna, uso delle cose come ne ho voglia. Che tristezza per un pittore che adora le bionde non poterle mettere in un quadro perché non si intonano con un cesto di frutta. Io metto nei miei quadri tutto quello che mi piace”. Pablo Picasso
“L’insegnamento accademico della bellezza è falso. Siamo stati ingannati , ma così bene che non riusciamo a rintracciare nemmeno un’ombra di verità. Le bellezze del Partenone, Veneri, Ninfe, Narcisi: tutte bugie. L’arte non è l’applicazione di un canone di bellezza, ma ciò che l’istinto e il cervello possono concepire indipendentemente da ogni canone”. Pablo Picasso
“Io amo l’arte, essa è il solo scopo della mia vita. Tutte le cose che faccio in relazione con l’arte mi offrono una gioia immensa”. Pablo Picasso
“Una volta disegnavo come Raffaello, ma mi ci e’ voluta una vita intera per disegnare come i bambini”. Pablo Picasso
Capi invernali ispirati a Picasso…. di Beatrice Brandini
Pannello mostra: Picasso “Ritratto di Dora Maar”
Buona vita a tutti!
Beatrice
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