“Lina” di Beatrice Brandini
Fornasetti da una idea di Beatrice Brandini, poltrona vintage
Nella splendida cornice della Triennale Design Museum di Milano, fino al 9 Febbraio, in occasione del centenario della sua nascita, c’è una bellissima mostra su Piero Fornasetti: “Cent’anni di follia pratica”.
Banner della mostra
La mostra è curata dal figlio Barnaba Fornasetti, esso attinge dall’incredibile archivio storico del padre, (da lui stesso curato), per esporre qui più di 1.000 oggetti.
Alcuni scorci della magnifica struttura della Triennale
Due monumentali statue di Mario Sironi, esposte all’interno della Triennale
Innanzitutto ancora una volta voglio spendere due parole su Milano, nella quale ho vissuto per più di 12 anni.
“Ago e Filo”, scultura di Claes Oldenburg e Coosje Van Bruggen – Piazza Cadorna
A me appare sempre una città bellissima, piena di atmosfera e di stimoli interessanti. Probabilmente a voi Milanesi non sembra, ma credetemi che venendo da altre città, (abito a Firenze non alla fine del mondo!) l’impressione è che da voi le cose funzionino bene, di sicuro meglio che da altre parti. La gente è sempre indaffarata perché lavora e cerca di ottenere qualche risultato, che poi questo sia grande o piccolo non importa, l’importante è usare impegno ed avere passione.
Parlando dell’esposizione, essa segue una sorta di racconto dell’universo Fornasetti, dove si ritrovano tutti gli elementi cari a questo grande artista, c’è infatti la sezione pittura, quella sui piatti, paraventi, portaombrelli, la collaborazione con Gio Ponti…. Sembra di essere catapultati in un mondo fantastico, una sorta di Alice nel paese delle meraviglie, io stessa sono rimasta più volte a bocca aperta, anche perché l’esposizione, scenograficamente è magnifica, valorizza ed enfatizza ogni singolo oggetto esposto.
Alcuni piatti Fornasetti esposti in mostra (collage)
Stanza dei piatti, sono appesi alle pareti e magicamente sospesi in aria
Piero Fornasetti nasce a Milano nel 1913, da un’agiata famiglia borghese, inizia fin da bambino ad essere incline al disegno e all’arte (diceva: “sono nato pittore, ho cominciato all’età di dieci anni”); frequenterà infatti l’Accademia di Brera dove però sarà espulso dopo appena due anni, la causa è il carattere dell’artista, poco incline alle regole, anche se lui giustificherà e liquiderà la cosa con: “non mi insegnavano quello che volevo imparare….”
Stanza dei vassoi
Vassoi esposti
Piero Fornasetti fu uno spirito libero, durante la sua vita rifiutò qualsiasi etichetta, abbracciando un’infinità di “ruoli” artistici; fu infatti pittore, decoratore, designer, stampatore, stilista, gallerista e curatore; collezionista curioso e insaziabile, Fornasetti dichiarava spesso che “non c’è confine fra artigianato e arte. Tutto è arte”.
Paraventi di Fornasetti
I paraventi furono fra gli oggetti preferiti da Fornasetti, poiché con la loro funzione di elemento architettonico mobile, erano perfettamente adatti a giochi illusionistici, quasi teatrali. Superfici consone alle mille trasformazioni, lisce e decorate, anche con effetti trompe-l’oeil.
Oggetti e complementi d’arredo Fornasetti
Oggetti Fornasetti
Grande collezionista, Fornasetti nutrì ed espresse la sua creatività anche grazie a questa passione. Infatti se consideriamo tutta la produzione seriale (fra tutte ricordiamo quella dei piatti che raffigurano Lina Cavalieri, cantante lirica dell’Ottocento), possiamo comprendere che la fantasia inesauribile, curiosa, ludica di Fornasetti fu frutto di variazioni sul tema (in mostra definita appunto Tema e Variazioni), come solo un metodico e insaziabile collezionista che raccoglie oggetti, può percepire, ovvero ogni piccolo cambiamento/ variazione, che agli occhi “comuni” sfugge.
Oggetti e Vassoi
Vasi e Portaombrelli
“Con Fornasetti non si sa mai dove finisce l’arte e comincia il gioco”…. Isa Tutino-Vercelloni
Disegni per copertine della rivista Domus, Sedia e Lampada con mobile cubo
Importante l’incontro con Gio Ponti, avvenuto dopo che Fornasetti aveva presentato per un concorso alla Triennale, (in cui Ponti era direttore), dei foulard stampati. Il progetto venne rifiutato (forse non erano adatti, forse non c’entravano con il tema del concorso, o forse la commissione si sbagliò??!!), ma Ponti rimase comunque colpito dalla bellezza delle decorazioni. Questo episodio segna un momento decisivo per l’opera di Fornasetti, infatti da qui nasce una amicizia e una collaborazione che tra gli anni ’50 e ’60 diventerà strettissima. “ Asso nel campo delle invenzioni e produzioni d’arte” come lo definì Gio Ponti.
Specchi
Stanze e arredamenti Fornasetti
Il primo arredamento completo ideato da Fornasetti risale al 1951 ed è quello per Casa Lucano. Lo strumento prediletto e sicuramente consono a creare effetti illusionistici è ancora una volta il trompe-l’oeil.
Collage Fornasetti presenti in mostra
Nella sua lunga carriera decorerà con affreschi Palazzo Bo a Padova; gli interni del Casinò di San Remo; le cabine di prima classe nel transatlantico Andrea Doria e molto altro.
Nel dopoguerra Fornasetti aveva esportato il gusto e lo stile italiano nel mondo, ma negli anni ’60, quando trionfa il razionalismo, fortemente ideologico, che bandisce la decorazione ritenuta leziosa e superflua, le creazioni di Fornasetti risultano kitsch. Sarà l’apertura di un negozio a Londra, nel 1980, chiamato “Tema e Variazioni”, a rilanciare l’attività e l’interesse per questo grandissimo artista.
Sedia “appesa” Piero Fornasetti in una foto di Ugo Mulas
Sono da sempre innamorata degli oggetti di Fornasetti, perché per me l’arte deve farci sentire meglio, pertanto cerco di circondarmi di cose piacevoli, ma soprattutto ironiche, ludiche, magiche ed intelligenti nella loro eccentricità. Peccato non averti potuto conoscere, non averti potuto dichiarare il mio “amore” e la mia stima, oltre a condividere alcune peculiarità, come il collezionismo e i collage, che ci accomunano.
Specchio effetto trompe-l’oeil e Vaso
Spero che anche tu possa trovare un posto d’onore nell’olimpo dei Geni!
Alcune dichiarazioni su Fornasetti da parte di famosi e grandi Designer (Munari, Sottsass, Starck).
Alcuni Outfit di Beatrice Brandini ispirati alla poetica di Fornasetti
Arrivederci maestro Fornasetti.
Buona vita a tutti!
Beatrice
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