“Baby bugia” di Beatrice Brandini
Pinocchio di Venturino Venturi 1958 (collezione privata)
Voglio rendere omaggio ad un grande artista, pittore e scultore, che non tutti conoscono e che avrebbe meritato per bravura e per cuore un posto nell’olimpo degli artisti più famosi al mondo: Venturino Venturi.
Fra le cose più rappresentative che ha fatto va citata e valorizzata la realizzazione della piazza all’interno del Parco di Collodi, dove, con magnifici mosaici, rende omaggio a Pinocchio, forse la fiaba più famosa e riuscita al mondo, del grande Carlo Lorenzini detto Collodi (pseudonimo, in onore al paese dove aveva trascorso l’infanzia). Carlo Collodi ha avuto la capacità di scrivere racconti e storie per bambini che non hanno tempo e di usare delle metafore che sono dei veri e propri insegnamenti per piccoli e grandi (“il paese dei balocchi” come lusinga alle cose facili; “le bugie” come tentazione e reazione sbagliata; “il gatto e la volpe” personificazione delle false amicizie; “il grillo e la fatina” consiglieri fidati ma mai ascoltati come accade a chi è genitore).
Scorcio del Parco di Pinocchio a Collodi Pinocchio sull’erba
I quattro Coniglietti con la bara e Carabiniere entrambi di Carlo Consagra all’interno del Parco di Pinocchio
Il grande Pescecane di Marco Zanuso
Questo parco va visitato soprattutto con i propri bambini perché è un luogo veramente magico, si trova a Collodi, vicino Pescia, in provincia di Pistoia. Non è un parco di divertimenti ma è concepito come parco tematico, “educativo”, dove si ha la sensazione di ripercorrere una fiaba vivente all’interno di un percorso ritmato tra arte e natura. Qui grandi artisti hanno realizzato opere magnifiche, come Emilio Greco, Pietro Consagra e, appunto, Venturino Venturi.
Venturino Venturi nasce nel 1918 a Loro Ciuffenna, vicino ad Arezzo; il padre un bravo scalpellino fu costretto a scappare dall’Italia con i figli per proteggerli dalla guerra. Si narra che per insegnare loro a leggere portò con se pochi libri, fra questi La Divina Commedia e le Avventure di Pinocchio.
Pinocchio filo di ferro, 1953
Un infanzia solitaria, quella di Venturino, e piena di rinunce; come quella che ancora oggi (purtroppo) riguarda troppi bambini. La cosa più importante, che tutto il mondo dovrebbe garantire e difendere, è quella di dare ad ogni bambino la possibilità di vivere la propria infanzia e il diritto ad avere un istruzione. Senza questo diritto si crea solo un futuro di aridità, niente buoni semi, niente buon raccolto.
Angiolino 1976 – Collezione privata
Rientrato in Italia, frequenterà l’accademia delle Belle Arti di Firenze, nel 1947 si trasferirà a Milano dove entrerà in contatto con artisti del calibro di Lucio Fontana.
Da qui in avanti saranno anni caratterizzati da premi e riconoscimenti, l’esecuzione di opere pubbliche, con sperimentazioni di varie tecniche e materie, fra cui la realizzazione di importanti sculture.
La piazzetta nel parco di Pinocchio con i mosaici di Venturino Venturi (tre particolari)
Nel 1953 partecipa al concorso internazionale per un Monumento a Pinocchio, indetto dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi. Venturino presenta il progetto per una piazzetta mosaicata. Vince il premio ex equo con Emilio Greco. Dal 1954 al 1956 lavorerà ininterrottamente alla realizzazione della sua piazzetta, anche con drammatiche conseguenze, come una forte depressione dal quale non ne uscirà mai del tutto.
Grazie all’Archivio e al museo a lui dedicato a Loro Ciuffenna, che a sede nella casa atelier che fu dell’artista, si può conoscere meglio il suo lavoro e la sua opera. Molte cose di Venturino si trovano nei musei più importanti al mondo come gli Uffizi, Palazzo Pitti, Musei Vaticani che gli hanno dedicato una sala intera, il MNHA di Lussemburgo. Nonché in moltissime importanti collezioni private.
Maternità bronzo, MAON Museo d’arte dell’Ottocento e Novecento
Venturino Venturi è stato un grandissimo sperimentatore di forme e di segni, partito come scalpellino, sulle orme del padre, ha sempre sentito la pietra come una materia ricca di anima. Venturino era forte ed essenziale, ma anche estremamente puro.
La sua arte è stata caratterizzata da varietà di tecniche e linguaggi espressivi, dalla scultura alla grafica, dalla pittura al mosaico, dalla ceramica alla cartapesta. Così come la sua poetica che è insieme lirica e drammatica. I segni, i vortici che caratterizzano la carta di Venturino, sono gli stessi che lo scalpello incide sulla pietra o che le dita impastano nel cemento fresco.
Monotipo olio su carta, 1954 Archivio Venturino Venturi
Carlo Ludovico Ragghianti, un mecenate moderno, lo scelse nel lontano 1961 come artista da esporre presso l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Pisa. Con la consueta lungimiranza critica, Ragghianti ne colse l’originalità e la spontaneità.
Venturino Venturi al lavoro
Grazie Venturino Venturi , le tue opere che rimarranno eterne sono segno e materia, non meno importanti di quelle di Hartung, Crippa o Fontana, un ispirazione per tutti noi.
Foto di Tim Walker 2012
Buona vita a tutti!
Beatrice
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