Un meraviglioso pannello in velluto ricamato nella mostra Tesori di Seta
“Ottavia in abito broccato” di Beatrice Brandini
In occasione dei 50 anni del Museo del Tessuto di Prato, una mostra di tessuti europei dal Quattrocento al Settecento celebra la straordinaria e generosissima donazione di Giovanni Falletti, composta da oltre 2.000 oggetti tra tessuti, stampare, libri, accessori, maschere rituali e armi storiche.
Ricamo liturgico, Sicilia secolo XVIII
Pannello ricamato Tesori di Seta
L’esposizione, che sarà aperta al pubblico dal oggi, 20 dicembre2024, fino al 21 dicembre 2025, e curata da Daniela Degl’Innocenti, arricchisce, con le sue sessanta opere provenienti dalla collezione del medico fiorentino Giovanni Falletti, il già inestimabile patrimonio del Museo del Tessuto.
Due straordinari piviali ricamati nella mostra Tesori di Seta
Per la prima volta potremmo ammirare manufatti tessili e ricami antichi che rappresentano il nucleo iniziale da cui Falletti ha avviato la sua collezione. Come lo stesso collezionista ha ammesso in conferenza stampa, la sua è stata una sorta di folgorazione, ma a me piace più definirla un innamoramento, che lo ha portato ad acquistare un oggetto (il primo un piviale [abito liturgico] di velluto verde del Quattrocento), per poi studiarlo, comprenderlo, e approfondire la sua conoscenza anche attraverso altre acquisizioni.
Un’immagine multimediale nella mostra Tesori di Seta
Per facilitare la comprensione di contenuti storici e tecnici, la sala espositiva è dotata di due apparati multimediali che raccontano il processo di lavorazione del tessuto e lo sviluppo dell’arte della seta fino al periodo preindustriale.
Altri meravigliosi piviali nella mostra Tesori di Seta
Per il Quattrocento i velluti operati esposti rappresentano l’eccellenza assoluta di maggiori centri manifatturieri italiani. Tra i disegni più comuni quello della foglia lobata che include il motivo della melagrana. Nel Seicento le manifatture tessili italiane sono caratterizzate da un’offerta variegata di prodotti e disegni , risentendo della contaminazione artistica di tessuti orientali. Nel Settecento la pittura e il disegno tessile sono due settori che si congiungono tra loro e pittori francesi settecenteschi come Antoine Watteau, François Boucher, Charles Le Brun… si dedicano spesso anche alle arti decorative.
Un piviale ricamato
Ho trovato Giovanni Falletti un vero signore, estremamente lucido, ma anche gentile e sagace, e condivido, l’ho scritto molte volte, la sua incredulità nel capire come mai Firenze non abbia ancora dedicato un museo al tessuto antico. Come mai i tessuti italiani sono stati per molti secoli ignorati dal resto del mondo, come mai molte delle cose bellissime che fanno parte del nostro patrimonio artistico, come appunto la moda antica e moderna, si trovino in segrete o cantine di palazzi storici, e non vengono ammirate dal pubblico.
Un momento della conferenza stampa in cui vediamo la Presidente della Fondazione Museo del Tessuto Fabia Romagnoli
L’Italia è una nazione che ha una storia straordinaria che possiamo ammirare semplicemente guardandoci intorno, ma purtroppo spesso non sappiamo valorizzarlo, né capitalizzarlo. Capita, per esempio, che all’estero un museo sopravviva grazie ad una sola opera importante.
Un’immagine multimediale nella mostra Tesori di Seta
É un grande museo quello del Tessuto di Prato, sia per la ricchezza di tessuti antichi e contemporanei, manufatti ricamati, campionari, bozzetti, che offre al suo pubblico, qualificandosi come il più grande centro culturale d’Italia dedicato alla valorizzazione dell’arte e produzione tessile antica e contemporanea. Sia per varietà e bellezza delle esposizioni che offre e che toccano artisti e argomenti molto diversi tra loro, sempre molto interessanti (Ferré con le sue camicie bianche, i Kimoni, la Turandot, Walter Albini, solo per citarne alcuni).
La torta che festeggia i primi cinquant’anni del Museo del Tessuto che si celebreranno nel 2025
Durante la conferenza stampa è arrivata una torta celebrativa, nel 2025, infatti, il Museo festeggerà i suoi primi cinquant’anni; è un bellissimo traguardo ma sicuramente sarà solo l’inizio di un viaggio che sarà sempre più bello ed emozionante. Auguri Museo del Tessuto di Prato!
Buona vita a tutti!
Beatrice