Un bellissimo scorcio della mostra: Yohji Yamamoto: Letter to the Future
Omaggio a Yohji di Beatrice Brandini
Fino al 31 luglio sarà possibile vedere i meravigliosi e scultorei abiti del grande maestro Yohji Yamamoto presso il famoso store 10 Corso Como.
Uno scorcio della mostra: Yohji Yamamoto: Letter to the Future
La mostra, curata da Alessio de’ Navasques, presenta 25 capi d’archivio in un dialogo di capo iconici, collezioni recenti e future, in uno spazio temporale che va dal 1986 al 2024.
La mostra evidenzia la tematica più importante per il grande maestro designer giapponese, ovvero il rapporto tra corpo ed abito, insistendo sul concetto di imperfezione e sperimentazione nelle forme, nei tessuti e nei volumi.
Uno scorcio della mostra: Yohji Yamamoto: Letter to the Future
Il grande designer infatti, ha rivoluzionato il mondo della moda con le sue creazioni concettuali e minimaliste, facendo del colore nero il suo alter ego. “Il nero è pigro e facile, misterioso. Ma soprattutto Il nero dice questo: Io non disturbo te e tu non devi disturbare me”». Yohji Yamamoto.
Uno scorcio della mostra: Yohji Yamamoto: Letter to the Future
Nato nel 1943 vicino Tokyo, una laurea in legge e un diploma presso la prestigiosa Bunka Fukuso Gakuin di Tokyo dove vince una borsa di studio che lo porterà direttamente a Parigi, ed è qui che inizierà la sua meravigliosa carriera. È il 1981 e Yamamoto inizia immediatamente un processo creativo di ribaltamento degli schemi e delle tendenze. Inizialmente vestendo le donne con abiti da uomo, esplorando la connessione tra femminile e maschile, creando abiti che riflettono sul corpo attraverso la loro struttura. I suoi tagli indefiniti, i suoi squarci e la sua austerità (ancora nero), saranno amati e indossati da donne dalla forte personalità e da un’anima sensibile, proprio come quella del designer, che da sempre non banalizza le donne.
Cappello di paglia con rivestimento in plastica trasparente, Vogue 2004
Il curatore de’ Navasques, docente di fashion Archives presso la Sapienza di Roma, ha allestito ogni abito senza artifici scenografici (sono già gli abiti ed esserlo), su busti sartoriali simili a quelli di un atelier.
Libri sulla straordinaria carriera di Yohji Yamamoto
Libri sulla straordinaria carriera di Yohji Yamamoto
Abiti meravigliosi, in cui è il corpo ad agire sull’abito, “l’imperfezione perfetta”, un tema quello del body positivity attualissimo ma che il grande Yamamoto affronta fin dai suoi esordi. Un messaggio importante per le nuove generazioni che attraverso i social vivono quotidianamente un concetto di perfezione che non esiste.
Due straordinarie creazioni di Yohji Yamamoto
“Credo che la perfezione sia una cosa orribile: voglio vedere cicatrici, fallimento, disordine e distorsione. I vestiti rappresentano la conoscenza, il linguaggio, l’arte e l’amore, il tempo e la morte. La condizione dell’uomo, sospeso tra creazione e lotta”. Yohji Yamamoto
“Per me la creazione significa realizzare qualcosa mai provato prima: ripetere non è creazione. Lavorare così è un rischio continuo, certo, ma posso essere me stesso solo attraverso questo atto creativo”. Yohji Yamamoto
Yohji Yamamoto
Lo store 10 Corso Como, pionieristico concept stores ideato da Carla Sozzani, è il palcoscenico ideale di questa retrospettiva che arriva dopo 13 anni dall’ultima dedicata al designer da parte del Victoria & Albert Museum di Londra. Un meraviglioso evento che gli appassionati, e non solo, non potranno perdere.
Buona vita a tutti!
Beatrice
Yamomoto un poeta, secondo me un vero creativo come non ne esistono più