Halston e Yves Saint Laurent ritratti da Warhol
“Seventies” di Beatrice Brandini
A New York al museo del Fashion Institute of Technology c’è una bella mostra su due fra i più interessanti fashion designer degli anni settanta: “Yves Saint Laurent + Halston: fashioning the 70’s”.
abito di Halston, 1976 e abito di Yves Saint Laurent 1971
Alcuni scorci della mostra “Yves Saint Laurent + Halston: fashioning the 70’s”
Yves Saint Laurent
Halston
Parlare di Saint Laurent è abbastanza facile e “scontato”, tutti conoscono il genio e talento di questo grandissimo creatore, invece sono felice che un istituzione così importante come quella del FIT di New York, voglia sottolineare la storia, (tributandogli il giusto riconoscimento) di Frowick Roy Halston, un altro grandissimo creativo, non sempre valorizzato come meritava.
Abito Yves Saint Laurent 1972, abito Halston 1975
Abito di Yves Saint Laurent, abito di Halston
Con stili molto diversi fra loro, Saint Laurent e Halston furono però caratterizzati dallo stesso desiderio di sperimentare, di innovare, di stupire, infrangendo le regole del “dress code”. Da una parte Saint Laurent fantasioso e stravagante, dall’altra Halston minimale e rigoroso; il couturier francese fu il primo a “rubare” pezzi dal guardaroba maschile, come lo smoking o la sahariana, facendoli diventare pezzi femminilissimi e irresistibilmente sexy. Halston fu invece il primo a valorizzare il concetto del glamour negli abiti, amatissimo dalle celebrities come Liza Minnelli, Elizabeth Taylor, Bianca Jagger, rinunciò a tutto quello che caricava un abito, come bottoni, cuciture, zip.., prediligendo forme pulite e tagli asimmetrici, davvero sexissimi. Entrambi incarnano perfettamente lo spirito dell’epoca, quella degli anni settanta, un momento unico nella società e quindi nella moda, dove sperimentazione, libertà, esotismo furono le parole chiave.
Yves Saint Laurent
Halston
La curatrice della mostra Patricia Mears dichiara: “In un decennio di intensa sperimentazione come gli anni settanta, che transitarono le controculture degli anni sessanta agli opulenti anni ottanta, i due stilisti cercarono qualcosa che identificasse quel decennio. Perché le persone all’epoca indossavano vestiti vintage, anche ai livelli più alti, incorporando nel proprio guardaroba modelli provenienti da diverse parti nel mondo.., si poteva indossare la stessa cosa per il giorno e per la sera, non c’erano regole.”
Un altro scorcio della mostra
Gli anni settanta infatti furono importanti per molti aspetti, per i diritti civili delle donne, per la liberazione sessuale (potrebbero essere [sono] traguardi collegati), per la fine di guerre (Vietnam) o dittature, per gli hippie e i loro valori di pace e libertà…; la colonna sonora era quella dello Studio 54 con i suoi protagonisti, personaggi come Andy Warhol, Salvador Dalì, Diana Ross, Grace Jones…
Halston e Yves Saint Laurent
La mostra sarà aperta fino al 18 Aprile, se siete da quelle parti sarebbe “imperdonabile“ perderla.
Buona vita a tutti!
Beatrice